Svizzera La borsa chiude in ribasso

hm, ats

7.3.2023 - 17:52

La giornata è stata all'insegna della politica monetaria.
La giornata è stata all'insegna della politica monetaria.
Keystone

La borsa svizzera chiude anche la seconda seduta della settimana in ribasso: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'064,08 punti, in flessione dello 0,75% rispetto a ieri, e il listino allargato SPI ha perso pure lo 0,75%, scendendo a 14'258,78 punti.

Keystone-SDA, hm, ats

La giornata è trascorsa in attesa delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che alle 16.00 ha preso la parola davanti a una commissione del Senato americano. La tenuta dell'economia statunitense di fronte ai rialzi del costo del denaro indica che il livello al quale arriveranno i tassi sarà più alto di quanto anticipato, ha messo in guardia il 70enne, precisando che la banca centrale è pronta ad accelerare la velocità delle strette se necessario. La strada per far calare l'inflazione è ancora lunga e sarà a ostacoli, ha aggiunto.

I mercati hanno reagito immediatamente con dei cali – sensibili, ma non enormi – alle frasi del 16esimo presidente della Fed. Stando agli operatori l'incertezza sul mercato rimane assai elevata. La maggior parte dei dati congiunturali e relativi all'inflazione pubblicati di recente fanno sembrare ancora molto lontana un'inversione di tendenza dei tassi di interesse.

«I timori di un potenziale mercato ribassista, di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed e di un'imminente recessione rendono gli investitori nervosi e preoccupati», ha affermato un esperto. Tuttavia molti non vedono alternative valide alle azioni: dopotutto i corsi non sono scesi di tanto, malgrado le notizie negative, viene fatto notare.

Sul fronte interno ha cercato di trainare il listino Nestlé (+0,17% a 105,18 franchi), coadiuvata perlomeno inizialmente da Novartis (-0,15% a 79,10 franchi) – nel giorno del via libera degli azionisti al 26esimo aumento di dividendo consecutivo – mentre fin da subito meno ispirato è apparso il terzo peso massimo difensivo, Roche (-1,18% a 267,50 franchi).

Vendite sono state segnalate sui bancari UBS (-1,59% a 20,41 franchi) e Credit Suisse (-2,21% a 2,70 franchi), ma la sfiducia non ha risparmiato nemmeno i valori particolarmente sensibili alla congiuntura come Sika (-2,70% a 256,00 franchi). La scarsa sicurezza riguardo alla prospettive globali ha messo in difficoltà Logitech (-2,69% a 48,91 franchi).

Molto movimento è stato osservato nel mercato allargato, con numerose imprese che hanno presentato i loro conti: vanno perlomeno citate Dufry (+2,23% a 43,51 franchi), Galenica (-2,21% a 70,90 franchi) Dormakaba (-2,47% a 414,00 franchi), Bachem (-8,81% a 92,10 franchi), Lindt&Sprüngli (invariata a 102'000,00 franchi) – il prezzo del titolo è corretto: è la seconda azione più cara del pianeta – e Huber+Suhner (-7,10% a 82,40 franchi).