Mercati azionariBorsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -1,02%
hm, ats
6.9.2024 - 17:39
La borsa svizzera archivia con una seduta in ribasso, la quarta consecutiva, una settimana tutta da dimenticare: l'indice dei valori guida SMI ha oggi terminato a 11'908,24 punti, in flessione dell'1,02% rispetto a ieri.
06.09.2024, 17:39
SDA
Il mercato è rimasto a lungo orientato in modo negativo, per poi virare in rialzo dopo la pubblicazione del tanto atteso rapporto sul mercato del lavoro americano. Nel finale ha poi però di nuovo decisamente puntato verso il basso. La settimana si chiude con l'SMI in arretramento del 4,2%.
Negli Stati Uniti la disoccupazione si è attestata al 4,2% in agosto, in lieve calo, ma sono stati creati meno impieghi di quanto preventivato. Almeno inizialmente i dati sono stati apprezzati dagli investitori, perché né troppo cattivi – sarebbe scattata la paura di una recessione – né troppo buoni: in tal caso avrebbero fatto pensare a un aumento dei salari e quindi dell'inflazione. Lo scenario più gettonato rimane quindi quello di un atterraggio morbido dell'economia statunitense. Un contesto che apre la strada a tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve: resta da vedere se la banca centrale abbasserà il costo del denaro di 25 o di 50 punti base.
A livello di singoli titoli in difficoltà si è trovata ancora una volta Richemont (-2,64% a 119,70 franchi): secondo gli operatori si fa strada l'idea che per il settore del lusso i problemi siano non solo contingenti, bensì anche strutturali. Hanno perso nettamente terreno nel finale anche i valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-2,48% a 45,17 franchi), Geberit (-0,99% a 519,60 franchi), Holcim (-1,21% a 78,60 franchi), Kühne+Nagel (-1,63% a 248,00 franchi) e Sika (-1,26% a 259,00 franchi).
In ambito finanziario Partners Group (-0,77% a 1091,50 franchi) si è difesa un po' meglio di UBS (-2,33% a 24,28 franchi). Con accenti diversi hanno chiuso gli assicurativi Swiss Life (-0,23% a 692,40 franchi), Swiss Re (-2,14% a 114,45 franchi) e Zurich (-0,89% a 489,50 franchi). I pesi massimi difensivi Nestlé (-1,06% a 87,54 franchi), Novartis (-0,31% a 98,60 franchi) e Roche (-0,72% a 274,20 franchi) non si sono sottratti alla tendenza generale.
Nel mercato allargato ha avanzato Basilea (+1,57% a 45,25 franchi), che ha ottenuto pagamenti da Pfizer grazie al raggiungimento di un obiettivo di fatturato per la commercializzazione del farmaco Cresemba, un medicinale antimicotico. In progressione si è rivelata Temenos (+3,48% a 58,00 franchi), dopo l'annuncio che il finanziere Martin Ebner ha ampliato la sua partecipazione e controlla ormai oltre il 20% della società.
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