Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in ribasso

hm, ats

9.6.2022 - 17:50

È stata una seduta nervosa.
È stata una seduta nervosa.
Keystone

La borsa svizzera termina in ribasso una seduta abbastanza movimentata. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'322,43 punti, in flessione dell'1,26% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,25%, attestandosi a 14'525,23 punti.

9.6.2022 - 17:50

La giornata odierna era all'insegna delle decisioni di politica monetaria della Banca centrale europea (Bce). Come previsto l'istituto ha mantenuto fermi i tassi, ma ha anche annunciato un primo ritocco verso l'alto di 0,25 punti in luglio, il primo dopo undici anni. In settembre potrebbe quindi seguire un ulteriore incremento, di entità anche maggiore.

Gli orientamenti espressi dalla Bce hanno messo sotto pressione i titoli di stato di vari paesi, in particolare dell'Italia. E gli esperti si interrogano ora sulle prossime mosse dalla Banca nazionale svizzera (BNS): la stretta monetaria arriverà anche nella patria di Guglielmo Tell, quello che appare non ancora chiaro è se questo avverrà in settembre oppure in dicembre.

Cresce intanto l'attesa per gli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti, che saranno pubblicati domani. Nel frattempo oltre Atlantico oggi sono state rese note le tradizionali statistiche settimanali sulle richieste di sussidio disoccupazione, salite al livello più alto da cinque mesi: va comunque considerato che nel confronto con gli anni scorsi i numeri sono ancora bassi.

Sul fronte interno a tenere banco sono state ancora una volta le voci riguardo a una possibile acquisizione di Credit Suisse (-5,60% a 6,57 franchi) da parte di State Street, una società finanziaria con sede a Boston. Il Ceo Thomas Gottstein non ha voluto rilasciare commenti sul tema. In difficoltà è apparsa anche UBS (-2,77% a 17,23 franchi), mentre hanno tenuto meglio gli assicurativi Zurich (invariata a 432,80 franchi), Swiss Re (+0,10% a 78,88 franchi) e Swiss Life (+0,22% a 540,00 franchi). Nello stesso comparto finanziario ha fatto un passo indietro Partners Group (-1,20% a 987,20 franchi).

Fra i i valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura c'è stata gloria per Holcim (+0,97% a 48,80 franchi), mentre sono stati trascinati dalla corrente generale ABB (-1,53% a 29,63 franchi), Sika (-2,18% a 256,00 franchi) e Geberit (-1,79% a 516,60 franchi). Ancora una volta volatile si è mostrata Richemont (-3,10% a 107,85 franchi) e pure Logitech (-2,12% a 57,16 franchi) si è trovata al centro di ordini di vendita.

Una certa resistenza è stata offerta perlomeno inizialmente da Roche (-0,44% a 318,05 franchi) – che si è vista omologare il suo preparato Tecentriq nell'Ue per un'altra forma di tumore – e da Novartis (-0,52% a 85,33 franchi), mentre più staccato è subito apparso il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-1,64% a 110,54 franchi).

Nel mercato allargato VAT (-3,77% a 265,60 franchi) ha subito l'impatto dell'annuncio di Intel, che vuole dare un colpo di freno agli investimenti. Swiss Prime Site (-2,97% a 91,40 franchi) è apparsa in calo, visto che da oggi viene scambiata senza la cedola del dividendo.

hm, ats