Mercati azionari La borsa svizzera chiude invariata

hm, ats

11.8.2022 - 17:49

Non è stata una seduta all'insegna del dinamismo.
Non è stata una seduta all'insegna del dinamismo.
Keystone

La borsa svizzera ha chiuso quasi perfettamente piatta una seduta poco movimentata: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'154,58 punti, senza variazione percentuale sino al secondo decimale (0,00%) e con una minima flessione di 0,52 punti rispetto a ieri.

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Il listino allargato SPI ha invece guadagnato lo 0,26% a 14'498,56 punti.

Il mercato è partito in lieve rialzo, ma nel pomeriggio ha virato in negativo, per poi stabilizzarsi nel finale. Dopo l'euforia di ieri, innescata dal dato americano sull'inflazione in luglio (8,5%) inferiore alle previsioni, è tornata a farsi strada un certa prudenza. Qualcuno ha cominciato a chiedersi se non sia esagerato lasciarsi andare a scenari favorevoli: la prospettiva di una Federal Reserve meno aggressiva nelle sua future scelte di politica monetaria convince un po' meno.

Fino a che punto – si interrogano gli esperti – i prezzi potranno veramente rallentare, visto l'attuale contesto? «L'economia è ancora ben lontana dal non essere più influenzata dai rincari e dalle tensioni geopolitiche», ha commentato un trader. I problemi legati ai costi delle materie prime, in particolare energetiche, e alle catene di approvvigionamento sono tutt'altro che risolti.

Sul fronte interno oltre che al quadro globale si è guardato alle non poche notizie che hanno interessato i titoli principali. Sotto i riflettori si è trovata innanzitutto Zurich (+1,72% a 442,70 franchi), che ha pubblicato buoni risultati semestrali e ha annunciato un programma di riacquisto di azioni. Sulla stessa scia hanno navigato gli altri assicurativi, Swiss Life (+0,73% a 524,00 franchi) e Swiss Re (+0,67% a 75,40 franchi). Fra i bancari Credit Suisse (+0,64% a 5,39 franchi) – con Harris Associates che ha raddoppiato la sua quota nell'istituto, portandola al 10% – è andata a braccetto con UBS (+0,79% a 15,90 franchi) e non molto lontana si è mossa anche Partners Group (+1,27% a 1036,00 franchi).

Al capitolo valori maggiormente dipendenti dalla congiuntura non è passata inosservata l'acquisizione di attività della tedesca di Siemens da parte di ABB (+0,49% a 28,85 franchi), che si è inserita fra Geberit (+1,84% a 510,40 franchi), Holcim (-0,20% a 45,41 franchi) e Sika (+3,79% a 246,30 franchi). In solido rialzo hanno chiuso anche Richemont (+1,76% a 115,60 franchi) e Logitech (+1,69% a 55,40 franchi).

A frenare il listino sono stati i big farmaceutici Roche (-2,15% a 310,15 franchi) e Novartis (-1,78% a 81,04 franchi), mentre un po' più ispirato è apparso il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,73% a 115,18 franchi).

Nel mercato allargato si è assistito a una cascata di risultati aziendali. Fra le numerose imprese che hanno informato sull'andamento degli affari vanno citate perlomeno Bell (+0,78% a 259,50 franchi), Metall Zug (+3,86% a 2020,00 franchi), Cicor (+0,46% a 43,80 franchi), Schlatter (-2,22% a 26,40 franchi) e Ascom (+1,99% a 7,69 franchi).