La Borsa svizzera avvia la settimana con una seduta terminata praticamente invariata. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 10'925,70 punti, in flessione dello 0,05% rispetto a venerdì, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,22% a 13'534,33 punti.
Archiviata l'entrata in carica del presidente americano Joe Biden, in secondo piano è passato anche il programma di stimoli anti-Covid negli Usa, che sta anche incontrando resistenze al Senato. Torna invece di prepotenza il tema generale del coronavirus e dei contagi, con relativi confinamenti nei vari stati e conseguenze sull'attività economica globale. Dubbi stanno suscitando ora anche i vaccini: che il loro impatto sia stato esagerato dai mercati?
Il crescente nervosismo è testimoniato dall'indice di volatilità elvetico VSMI, spesso chiamato «barometro della paura», che ha fatto oggi un balzo del 10%. Molti investitori hanno quindi preferito rimanere cauti, tanto più che la stagione dei bilanci aziendali sta entrando nel vivo: questa settimana presenteranno i loro conti ben ben cinque società dello SMI e numerose altre del mercato allargato.
Riguardo ai singoli titoli hanno trainato il listino i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,77% a 101,80 franchi), Novartis (+0,23% a 86,13 franchi) e Roche (+0,74% a 320,80 franchi). In ambito farmaceutico si è messa in mostra anche Alcon (+1,47% a 66,42 franchi).
Non perfettamente univoci sono apparsi i valori particolarmente dipendenti dai cicli economici quali ABB (-0,45% a 26,59 franchi), Geberit (-1,22% a 550,20 franchi), LafargeHolcim (-2,31% a 49,02 franchi) e Sika (+0,04% a 247,70 franchi). Nel segmento del lusso Richemont (-3,04% a 82,86 franchi) ha sofferto ancora più di Swatch (-1,63% a 253,00 franchi).
Non è stata una giornata favorevole né per i bancari UBS (-1,75% a 12,92 franchi) e Credit Suisse (-1,48% a 12,00 franchi), né per gli assicurativi Swiss Life (-1,99% a 417,60 franchi), Swiss Re (-1,57% a 80,06 franchi) e Zurich (-2,06% a 361,60 franchi).