La Borsa svizzera ha chiuso l'ultima seduta della settimana sopra la soglia della parità, con l'indice SMI dei principali titoli in leggera progressione dello 0,30% a 8'996,36 punti, mentre l'indice complessivo SPI è salito dello 0,15% a quota 10'530,31.
I mercati sono stati influenzati solo marginalmente dai segnali incoraggianti giunti dai negoziati tra Cina e Usa sul commercio internazionale, con la possibilità concreta di un accordo prima della scadenza di marzo. Sul piano macro economico da segnalare il dato sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, con la creazione a gennaio di oltre 300 mila impieghi, sopra le attese degli analisti.
Sulla piazza zurighese Swatch, fortemente penalizzata ieri dopo la presentazione dei risultati aziendali, è rimasta poco dinamica (+0,11% a 285.50 franchi), mentre si è ripresa la concorrente Richemont, salita dello 0,70% (a 68.90 franchi). Tra i bancari, pure in forte flessione nella seduta di ieri, UBS ha ceduto un ulteriore 0,08% (a 12.84 franchi), Credit Suisse lo 0,25% (a 11.98 franchi) e Julius Bär lo 0,68% (a 39.55 franchi).
Tendenza opposta, nello stesso comparto finanziario, per gli assicurativi: Zurich Insurance ha allungato dello 0,61% (a 313.60 franchi), Swiss Re dello 0,92% (a 96.06 franchi) e Swiss Life dello 0,81% (a 412.60 franchi).
I listini sono stati appesantiti dal gigante dell'alimentare Nestlé (-0,07% a 86.38 franchi) e da Roche (-0,36% a 263.00 franchi), ma non da Novartis che ha fatto un passo avanti dello 0,83% (a 87.22 franchi). Tutti positivi i valori ciclici: ABB è avanzata dello 1,08% (a 19.16 franchi), Adecco dello 0,82% (a 50.14 franchi), LafargeHolcim dell'1,37% (a 47.27 franchi) e Geberit dello 0,13% (a 388.60 franchi).
Sul mercato allargato Bobst, che ha lanciato un nuovo avvertimento sul piano del risultato operativo, ha perso il 4,80% (a 76.40 franchi). Lem, che ha presentato risultati in crescita, è progredita dello 0,86% (a 305.20 franchi).
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