La Borsa svizzera ha chiuso in calo, dopo i progressi di ieri. L'indice dei valori guida SMI ha segnato -0,72% fissandosi a 9'852,70 punti e l'indice allargato SPI è calato dello 0,65% a 12'011,90 punti.
I timori per la crescita associati al conflitto commerciale in corso fra Cina e USA e il tira e molla su Brexit stanno rovinando l'umore degli investitori. A ciò si aggiunge anche la debolezza dell'euro, che influisce negativamente sull'economia svizzera.
Dagli Stati Uniti inoltre è giunta una notizia poco confortante: l'indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero è sceso di 2,1 punti a 49,1 punti in agosto. Gli analisti prevedevano che sarebbe rimasto invariato a 51,3. È la prima volta che l'attività manifatturiera negli Stati Uniti subisce una contrazione nel mese di agosto.
Tutti i titoli dell'SMI hanno chiuso in ribasso, ad eccezione di Lonza che è salita dello 0,40% a 351,40 franchi, di Swiss Re (+0,39% a 96,94 franchi) e di SGS (0,04% a 2461,00 franchi). Lonza ha annunciato oggi che si occuperà della produzione di un biosimilare di Remsima, per conto del laboratorio sudcoreano Celltrion.
I gruppi del lusso Swatch (-3,3% a 259,20 franchi) e Richemont (-2,55% a 74,06 franchi), che subiscono anche gli effetti negativi dei disordini a Hong Kong, registrano le perdite più consistenti. Anche i bancari Credit Suisse (-1,16% a 11,52 franchi) e UBS (-1,25% a 10,305 franchi) segnano un calo.
Non brillano neppure i pesi massimi Roche (-0,93% a 270,95 franchi), Novartis (-0,55% a 88,13 franchi) e Nestlé (-0,66% a 110,94 franchi). La controllata di Novartis Sandoz si è assicurata i diritti di distribuzione di una versione biosimilare sperimentale di un trattamento per la sclerosi multipla. Roche invece proroga di nuovo l'acquisizione della Spark Therapeutics americana, che ufficialmente avrebbe dovuto concretizzarsi in febbraio.
Sika, che ha inaugurato una nuova fabbrica in Camerun, regione dove registra una forte crescita, è calata dell'1,09% a 140,05 franchi.
Nel mercato allargato, Stadler Rail ha perso il 5,06% fissandosi a 42,00 franchi sulla scia di risultati semestrali sicuramente migliori rispetto all'anno precedente, ma anche nettamente inferiori alle aspettative degli analisti.
Il produttore ticinese di apparecchi ortopedici Medacta, ha chiuso in perdita dello 0,65% a 76,80 franchi. Il gruppo di Castel San Pietro ha continuato a crescere nella prima metà dell'anno, ma l'esplosione delle spese ha seriamente compromesso la redditività operativa.
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