Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in calo

Dopo una prima battuta in positivo in avvio di seduta, la Borsa svizzera ha invertito la rotta: scivolata al di sotto della linea di demarcazione vi è rimasta per tutta la giornata e ha chiuso sotto la barra dei 10'000 punti.

L'indice dei valori guida SMI ha chiuso in perdita dell'1,54% a 9'999,75 punti e quello allargato SPI ha segnato una flessione dell'1,45% a 12'494,65 punti.

L'evoluzione a volte galoppante del coronavirus in alcuni Paesi – tra cui la Svizzera – ha freddato l'entusiasmo degli investitori.

Sul fronte interno tutte le blue chip chiudono in rosso: dei tre pesi massimi difensivi a registrare le minori perdite è Nestlé (-0,82% a 106,54 franchi): il gruppo alimentare con sede a Vevey (VD) ha presentato i risultati sui nove mesi con un fatturato migliore di quanto atteso dagli analisti interpellati dall'agenzia finanziaria Awp. Netta flessione per Roche (-2,57% a 299,15 franchi) ma anche per Novartis (-1,79% a 76,38 franchi). Quest'ultimo ha ottenuto lo status di farmaco orfano (cioè potenzialmente utile per lottare contro malattie rare) negli Stati Uniti per un trattamento in fase di sviluppo per il morbo di Huntington.

Tra i titoli bancari ad avere la peggio è stato Credit Suisse con un calo dell'1,83% (a 9,68 franchi). UBS ha ceduto lo 0,89% a 11,12 franchi. Nello stesso comparto finanziario, gli assicurativi hanno segnato tutti flessioni superiori all'1%: Zurich è sceso dell'1,22% (a 307,60 franchi) Swiss Life dell'1,58% (a 336,60 franchi) e Swiss Re dell'1,72% (a 67,58 franchi).

Tra i valori più sensibili alla congiuntura Sika ha registrato perdite più contenute (-0,70% a 228,40 franchi) rispetto a LafargeHolcim (-1,37% a 42,43 franchi) Geberit (-1,50% a 539,60 franchi) e ABB (-1,16% a 23,96 franchi).

In profondo rosso anche il settore del lusso con Swatch che ha ceduto l'1,98% a 207,50 franchi e Richemont l'1,57% a 62,56.