Continua senza grandi sussulti anche nel pomeriggio la prima seduta settimanale della borsa svizzera. Alle 15:10 l'indice principale SMI cedeva lo 0,13% a 9967,54 punti, mentre quello allargato SPI lo 0,07% a 12'060,64 punti.
Gli operatori sembrano restare prudenti aspettando le mosse della Federal Reserve sui tassi d'interesse. Sullo sfondo resta inoltre l'incognita riguardante il commercio internazionale, in attesa delle trattative fra Stati Uniti e Cina, così come le tensioni in Medio Oriente, con l'Iran protagonista.
Sul fronte svizzero, la notizia del giorno è quella arrivata da Julius Bär. La banca zurighese ha infatti comunicato il nome del suo prossimo CEO: si tratta del 48enne Philipp Rickenbacher, che dal 1° settembre prenderà il posto di Bernhard Hodler, in carica da fine 2017.
Il nuovo numero uno è l'attuale responsabile della divisione Intermediaries & Global Custody. L'annuncio non è stato accolto con particolare entusiasmo, dato che l'azione di Julius Bär sta perdendo attualmente il 5,24%.
Tra le blue chip, sono andati via via spegnendosi dopo una partenza positiva i bancari UBS (-0,37%) e Credit Suisse (-0,74%). Ricercata Nestlé (+1,18%), mentre non tengono il passo gli altri pesi massimi difensivi, Novartis (-0,19%) e Roche (-1,50%).
Tutti col segno più gli assicurativi Swiss Re (+0,40%), Swiss Life (+0,31%) e Zurich Insurance (+0,06%). Contrastato il settore del lusso, con Richemont (+0,68%) in avanzata e Swatch (-0,88%) in difficoltà. Fra i titoli meno brillanti anche ABB (-0,81%).
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