Mercati azionari La Borsa svizzera termina in netto rialzo

mp, ats

24.10.2022 - 17:55

Prima seduta settimanale in netto rialzo per la Borsa svizzera
Prima seduta settimanale in netto rialzo per la Borsa svizzera
Keystone

Prima seduta settimanale in netto rialzo per la Borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha guadagnato l'1,70% a 10'595,53 punti e quello allargato SPI l'1,65% a 13'542,18 punti.

Keystone-SDA, mp, ats

Ad influenzare positivamente i mercati azionari del Vecchio continente oggi hanno contribuito il forte allentamento della pressione sui titoli di Stato europei, il calo del prezzo del gas sotto i 100 euro al Megawattora (sui livelli di metà giugno), nonché l'apertura positiva di Wall Street.

Sul fronte interno, tutte le blue chip hanno concluso sopra la linea di demarcazione. Tra queste i tre pesi massimi difensivi Roche (+0,85% a 327,15 franchi), Nestlé (+1,69% a 105,34 franchi) e Novartis (+1,75% a 77,98 franchi).

Per quanto riguarda i bancari, UBS (+2,92% a 15,13 franchi) ha fatto meglio di Credit Suisse (+2,51% a 4,60 franchi). Il numero due bancario elvetico ha annunciato stamane che pagherà 238 milioni di euro per risolvere un contenzioso legato alle sue passate attività transfrontaliere di gestione patrimoniale in Francia.

Bene anche gli assicurativi, con Swiss Re che ha guadagnato l'1,36% (a 76,10 franchi), Zurich l'1,98% (a 417,20 franchi) e Swiss Life il 2,53% (a 474,90 franchi).

Hanno brillato i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura: il miglior risultato della giornata l'ha conseguito Sika (+4,41% a 220,30 franchi), ma si sono pure distinti gli altri ciclici Geberit (+3,18% a 441,20 franchi), Holcim (+1,38% a 42,74 franchi) e ABB (+1,26% a 27,39 franchi).

La sola blue chip che ha terminato la seduta poco mossa rispetto a venerdì è stata Richemont (+0,20% a 106,65 franchi).

Nel mercato allargato al centro dell'attenzione figurava Bobst (-2,30% a 76,40 franchi), dopo che stamane la società JBF Finance – di proprietà della famiglia fondatrice del fabbricante vodese di macchine per l'imballaggio – ha annunciato di detenere ormai l'84,91% delle azioni e dei diritti di voto. Prima dell'offerta pubblica di acquisto, JBF Finance ne possedeva «soltanto» il 53%.