Svizzera – Brexit Brexit «Deal» o «No-Deal»: Svizzera pronta

ATS

18.10.2019 - 14:22

La Svizzera, qui rappresentata dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, e il Regno Unito, qui il ministro per la Brexit Stephen Barclay, hanno già elaborato cinque accordi in caso di «no deal»
La Svizzera, qui rappresentata dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, e il Regno Unito, qui il ministro per la Brexit Stephen Barclay, hanno già elaborato cinque accordi in caso di «no deal»
Source: KEYSTONE/AP/FRANK AUGSTEIN

Nonostante l'accordo trovato ieri tra Bruxelles e Londra sull'uscita del Regno Unito dall'UE, non è sicuro che domani il Parlamento britannico approverà l'intesa. In ogni caso la Svizzera è pronta ad entrambi gli scenari, ossia una Brexit «Deal» o «No-Deal».

Se domani il Parlamento di Londra voterà in favore dell'accordo raggiunto ieri a Bruxelles, il Regno Unito uscirà dall'Unione europea il 31 ottobre. Contemporaneamente prenderà avvio una fase di transizione durante la quale la Gran Bretagna rimarrà nell'unione doganale e nel mercato dell'UE e continuerà ad applicare la legislazione europea. Tale fase, nel corso della quale verrà discusso un nuovo accordo di libero scambio tra Londra e Bruxelles, dovrebbe durare sino alla fine del 2020, con una possibilità di proroga.

In questa fase di transizione «gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE continuerebbero a valere anche per le relazioni tra la Svizzera e il Regno Unito», scrive il Dipartimento degli affari esteri in una scheda informativa sulla Brexit. Il che vuol dire che non cambierebbe praticamente nulla per i cittadini e le imprese svizzere in Gran Bretagna.

Cinque accordi in caso di No-Deal

Qualora il Parlamento britannico dovesse dire di «no» all'accordo, il pericolo di una Brexit «No-Deal» aumenterebbe. La Svizzera sarebbe maggiormente toccata da un'uscita disordinata del Regno Unito dall'Unione europea. In questo caso le relazioni tra Berna e Londra basate sugli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE subirebbero un brusco stop.

Ma la Confederazione si è preparata da tempo a questa eventualità: cinque accordi sono stati elaborati con il Regno Unito che verrebbero applicati a partire dal momento in cui le intese bilaterali tra Berna e Londra non saranno più valide.

Tali nuovi accordi copriranno importanti ambiti delle relazioni tra la Svizzera e il Regno Unito: commercio, trasporti stradali e aerei, assicurazioni, diritti dei cittadini svizzeri e mercato del lavoro.

Per esempio in caso di un'uscita non ordinata di Londra dall'UE, il nuovo accordo sul trasporto aereo firmato il 17 dicembre 2018 garantirà «il mantenimento senza lacune dei diritti esistenti in questo settore», precisa il DFAE. Attualmente, stando all'Ufficio federale dell'aviazione civile, vengono assicurati «150 voli quotidiani» tra i due Paesi.

Lavoro nel Regno Unito

In caso di una Brexit «No-Deal» verrebbe a cadere anche l'accordo sulla libera circolazione. Gli Svizzeri che lavorano nel Regno Unito potrebbero da un giorno all'altro perdere il loro titolo di soggiorno e lo stesso dicasi per i Britannici che svolgono un'attività lucrativa nella Confederazione. Attualmente, secondo cifre del DFAE, 35'400 Svizzeri vivono in Gran Bretagna e 41'400 cittadini britannici risiedono in Svizzera.

Grazie al nuovo accordo sui diritti acquisiti dei cittadini, il diritto di soggiorno, quelli in materia di assicurazioni sociali nonché il riconoscimento delle qualifiche professionali sarebbero garantiti.

I cittadini svizzeri nel Regno Unito dovrebbero farsi registrare per soggiorni di durata superiore ai tre mesi e otterrebbero un titolo di soggiorno di tre anni. Per i cittadini britannici, si applicherebbero invece contingenti separati, che dovrebbero essere fissati annualmente dal Consiglio federale. L'accordo sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020.

Indipendente dall'accordo, i cittadini britannici continuerebbero, anche dopo l'uscita dall'UE, a godere dell'esonero dall'obbligo del visto. A loro volta, come in passato, anche i cittadini svizzeri saranno esonerati.

Accordo commerciale

Anche il nuovo accordo commerciale, firmato lo scorso 11 febbraio, consente sostanzialmente di riprendere nelle future relazioni tra Berna e Londra, la maggior parte degli accordi con l'UE in campo economico. La Gran Bretagna è con 9,4 miliardi di franchi (dati del 2018) il sesto maggiore mercato per l'esportazione di merci elvetiche, mentre dal Regno Unito vengono importate merci in Svizzera per un valore di 7,7 miliardi di franchi.

In caso di Brexit «No-Deal» l'accordo di libero scambio del 1972, quello sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (MRA) e l'accordo agricolo sarebbero garantiti.

Non potranno invece essere interamente ripresi alcuni accordi tra la Svizzera e l'UE, in particolare quello sulla facilitazione e la sicurezza doganali del 2009, quello veterinario e alcuni ambiti dell'MRA. La nuova intesa prevede inoltre colloqui esplorativi per sviluppare ulteriormente le relazioni commerciali.

Strategia risalente al 2016

Dopo il referendum del 23 giugno 2016, in cui gli elettori britannici avevano votato a favore della Brexit, nell'autunno 2016 la Svizzera ha approvato la cosiddetta strategia «Mind the gap», che mira a salvaguardare e, laddove è possibile, estendere i diritti e gli obblighi reciproci esistenti tra la Confederazione e il Regno Unito.

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