Ecco la top 7La località più cara per le case di vacanza non è più St. Moritz
hm, ats
28.5.2024 - 14:00
Non è più St. Moritz la destinazione turistica più costosa dell'arco alpino, per chi vuole diventare proprietario immobiliare.
Keystone-SDA, hm, ats
28.05.2024, 14:00
28.05.2024, 14:51
SDA
Nel primo trimestre 2024 un'abitazione secondaria di fascia superiore nella località grigionese costava circa 21'200 franchi al metro quadro, valore superato da Verbier (VS), che è la nuova numero uno, con 21'500 franchi.
Al terzo posto si classifica Zermatt (VS), dove occorre spendere 19'900 franchi, rivela uno studio periodico pubblicato oggi da UBS.
Seguono poi Gstaad (BE), Andermatt (UR), Flims/Laax (GR) e Kitzbühel (A), primo comune straniero.
L'aumento maggiore nei Grigioni
In media nelle destinazioni svizzere prese in considerazione – nessuna delle quali ticinese – i prezzi sono aumentati di poco meno del 4% su base annua.
La progressione è quindi in calo, dopo aver raggiunto l'8% nel 2022 e il 6% nel 2023. Arosa ha registrato l'incremento di costo più elevato, pari al 18%.
Guardando alle regioni, nei Grigioni i prezzi sono saliti maggiormente, quasi del 6%, mentre la dinamica è stata più debole nell'Oberland bernese, dove si è pagato lo stesso che nell'anno precedente.
Alberghi sempre più pieni, ecco perché
Dalla fine del 2019 gli appartamenti di vacanze nelle Alpi elvetiche hanno visto il loro valore crescere di quasi il 30% cumulativamente, sulla scia della generale forte domanda di persone che volevano trascorrere le ferie in destinazioni montane nazionali, in tempi fra l'altro caratterizzati da Covid e restrizioni di viaggio.
Anche il tasso medio di occupazione dei letti d'albergo si è rapidamente ripreso dopo la pandemia e i prezzi di alloggio risultano superiori di circa un terzo rispetto a prima del 2020.
Stando agli esperti di UBS gli hotel pieni sono importanti, perché sostengono il valore degli appartamenti e aumentano la disponibilità a pagare per le proprie quattro mura in montagna.
Questo perché l'opzione di poter trascorrere una vacanza in una destinazione top in qualsiasi momento, anche durante l'alta stagione, sta diventando sempre più preziosa.
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A seguito della forte domanda di immobili degli ultimi anni, il mercato si è prosciugato, il che rappresenta un fattore importante per sostenere il livello dei prezzi.
Molti appartamenti di vacanza non sono nemmeno più pubblicizzati, ma offerti direttamente ai potenziali acquirenti dalle agenzie immobiliari.
Secondo gli specialisti della banca guidata da Sergio Ermotti per il momento non si prevede che l'attività di costruzione possa dare grande impulso allo sviluppo dell'offerta.
Le previsioni a breve termine
È però probabile che un'ulteriore disponibilità derivi dalla conversione delle prime case esistenti: UBS stima che un appartamento precedentemente utilizzato come residenza primaria possa essere venduto con un sovrapprezzo di circa il 20% se viene messo sul mercato come seconda casa.
Anche la conversione di hotel non redditizi o la creazione di appartamenti turistici gestiti contribuiscono ad aumentare l'offerta.
Il contesto generale potrebbe però presentarsi poco spumeggiante, perlomeno nell'immediato. «Al momento molti elementi suggeriscono che l'attuale boom dei prezzi non continuerà», afferma Maciej Skoczek, economista di UBS e autore principale dello studio, citato in un comunicato.
«Il rallentamento congiunturale ridurrà la domanda di seconde case: i potenziali acquirenti probabilmente esamineranno i prezzi richiesti in modo più critico».
Nel caso degli immobili esistenti, la vendita viene presa in considerazione con maggiore frequenza a causa dell'aumento dei costi di utilizzo, anche al fine di realizzare i guadagni di prezzo degli ultimi anni. Data la scarsità dell'offerta, si prevede che i prezzi sul mercato delle seconde case ristagnino quest'anno.
Le previsioni a medio e lungo termine
A medio termine, l'andamento dei prezzi dipenderà molto dalle preferenze degli acquirenti. Secondo UBS comunque anche tre anni dopo la pandemia le seconde case appaiono in voga.
La generazione dei baby boomer, in particolare, potrebbe mantenere elevata la domanda nelle regioni montane ancora per qualche anno. Si tratta di persone che dispongono di un capitale e di un reddito sufficienti, oltre che di tempo, per acquistare una residenza per la pensione, soprattutto nelle regioni con aliquote fiscali più interessanti.
Almeno nelle località di fama internazionale anche la domanda dall'estero rimarrà forte e meno sensibile ai prezzi, in quanto gli immobili elvetici sono considerati un investimento sicuro e interessante nonostante il franco forte, concludono gli analisti dell'istituto.