Svizzera Per le casse pensioni buoni rendimenti, ma tasso di conversione ancora giù

hm, ats

4.9.2024 - 14:01

I mercati azionari vanno bene, ma per gli assicurati si prospettano pensioni più ridotte. Nella foto: gli operatori di Wall Street.
I mercati azionari vanno bene, ma per gli assicurati si prospettano pensioni più ridotte. Nella foto: gli operatori di Wall Street.
Keystone

Dopo il buon 2023, anche l'anno in corso si sta rivelando positivo per le casse pensioni svizzere sul fronte degli investimenti.

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Nei primi otto mesi gli istituti di previdenza hanno ottenuto un rendimento medio del 6,1%, stando a uno studio di Complementa, società di consulenza del settore. Ma per chi andrà in pensione, adesso o nei prossimi anni, arriva la doccia fredda: il tasso di conversione è sceso e continuerà a scendere ulteriormente.

L'anno scorso il rendimento degli investimenti era già stato favorevole, pari al 5,2%, e la tendenza generale si è confermata anche nel 2024. «In particolare i mercati azionari hanno proseguito il trend dopo il rally di fine 2023», ha indicato Thomas Breitenmoser, membro della direzione Complementa, in una conferenza stampa a Zurigo a meno di 20 giorni dal voto del 22 settembre sulla riforma del secondo pilastro.

Gran parte dei rendimenti può essere infatti attribuita alle azioni, ha sottolineato il co-autore della ricerca Ueli Sutter. I fondi pensione non hanno acquistato titoli su larga scala, gli hanno venduti: malgrado ciò l'aumento dei corsi ha portato a una crescita della percentuale azionaria nei portafogli.

«Inoltre le casse pensioni continuano a investire gran parte del loro patrimonio in immobili», ha proseguito Sutter. La quota immobiliare del capitale investito si attesta attualmente al 23%, rispetto al 24% del 2023. «La flessione non è però dovuto alla vendita di edifici, quanto alla migliore performance degli altri investimenti».

Il buon andamento degli affari ha avuto un impatto anche sul grado di copertura, cioè sul rapporto tra il patrimonio esistente e quello necessario per il finanziamento delle prestazioni: esso è salito in media al 112,6% alla fine di agosto, dal 107,6% alla fine del 2023.

Nel frattempo però il tasso di conversione (che determina la rendita pensionistica annuale in rapporto al capitale accumulato in precedenza) continua a scendere: quest'anno i risparmi dei 65enni sono stati convertiti in pensione a un tasso medio del 5,23%. Nel 2023 si era al 5,28%; per non parlare del 2016, quando il dato era ancora ben superiore al 6%. Le casse si allontanano quindi sempre di più dal tasso di conversione minimo del 6,8%: stando agli esperti di Complementa prevedono l'indicatore scenderà a un livello medio del 5,10% entro il 2029.