Banche e mediaLa causa di Credit Suisse contro Inside Paradeplatz finisce con accordo
hm, ats
29.8.2023 - 11:01
Si è conclusa con un accordo extragiudiziale la causa che Credit Suisse (CS) aveva avviato l'anno scorso contro Inside Paradeplatz (IP), il sito gestito dal giornalista economico zurighese Lukas Hässig che ospita articoli spesso molto profilati.
hm, ats
29.08.2023, 11:01
29.08.2023, 11:14
SDA
«Nell'ambito di una conciliazione del 24 agosto 2023 davanti al tribunale commerciale del canton Zurigo, Inside Paradeplatz ha cancellato numerosi commenti dei lettori e ha eliminato o corretto tre passaggi di due pubblicazioni», si legge in dispaccio pubblicato oggi sul portale.
«Le restanti richieste sono state abbandonate nell'ambito di questa transazione. Inside Paradeplatz si impegna a esaminare attentamente i commenti dei lettori in anticipo e a non consentire alcuna violazione della personalità nei confronti dei querelanti. Inside Paradeplatz esprime il proprio rammarico per eventuali danni causati dalla pubblicazione dei commenti dei lettori», conclude la nota.
L'intesa raggiunta con UBS
L'intesa è stata raggiunta con UBS, che ha acquisito legalmente CS lo scorso 12 giugno. Stando a informazioni precedenti risalenti a dicembre e di fonte IP nella causa – avviata con un atto processuale di 265 pagine, più gli allegati – Credit Suisse metteva avanti la necessità di tutelare i suoi dipendenti, che sarebbero stati regolarmente insultati e denigrati sul portale. Chiedeva la cancellazione dei relativi post e il versamento dei profitti realizzati da Inside Paradeplatz.
Inside Paradeplatz prende costantemente di mira i piani alti del mondo economico e finanziario elvetico, mettendo alla berlina sprechi e investimenti sballati, come pure comportamenti principeschi di manager bancari, dell'energia o degli enti para-pubblici come Posta o FFS, come pure di personalità politici nazionali e cantonali. Il portale, che può contare su una miriade di informazioni insider, è molto più profilato dei media tradizionali – che fanno capo ad editori che sono i primi ad essere attaccati da Hässig e che hanno spesso interessi con le principali aziende del paese – e assume non poche volte toni volutamente scandalistici, suscitando anche parecchi commenti di lettori.