Votazioni 29 novembreIl CEO di Glencore sull'iniziativa «per imprese responsabili»
hm, ats
12.11.2020 - 18:00
Il gigante della materie prime Glencore teme un aumento dei costi se l'iniziativa popolare «per imprese responsabili» dovesse essere accolta alle urne. Tuttavia la società con sede a Baar (ZG) non lascerebbe la Svizzera, afferma il Ceo Ivan Glasenberg.
Se fosse accolta la proposta di modifica costituzionale Glencore dovrà dedicare molto tempo ai casi legali, sostiene il manager nato in Sudafrica e naturalizzato svizzero in un'intervista pubblicata oggi dall'edizione online della Neue Zürcher Zeitung. «Chiunque potrebbe venire in Svizzera con il suo caso». Nulla cambierebbe invece nel modo in cui il gruppo gestisce le sue miniere.
Glencore potrebbe convivere con i costi più elevati e la pressione sulla dirigenza. «Le piccole e medie imprese sarebbero per contro colpite più duramente», osserva Glasenberg. Il gruppo lascerebbe la Confederazione? «No», risponde il 63enne. «Glencore si trova nel canton Zugo da quasi cinquant'anni. Siamo orgogliosi di essere in Svizzera».
Il presidente della direzione si rammarica del fatto che la sua azienda sia percepita così male nel paese che la ospita. Dopo tutto, Glencore è «una delle migliori compagnie minerarie del mondo». Forse l'impresa non è stata abbastanza attiva nello spiegare il motivo per cui è necessaria la sua esistenza. Comunque, «le nostre attività non sono misteriose», conclude il dirigente che è stato anche campione di marcia.