Epidemia «Recessione inevitabile, ma la Svizzera è attrezzata»

ATS

6.4.2020 - 17:34

Più incertezza, meno investimenti, meno lavoro.
Più incertezza, meno investimenti, meno lavoro.
Source: KEYSTONE/MARCEL BIERI

Una grave recessione è inevitabile, ma la Svizzera è attrezzata per una rapida ripresa una volta venute meno le disposizioni restrittive legate al coronavirus: è questo in estrema sintesi l'orientamento dei responsabili delle finanze (CFO) delle aziende elvetiche.

Dalla 38esima inchiesta semestrale condotta dalla società di consulenza Deloitte emerge che il 97% dei 90 interpellati prevede un'evoluzione congiunturale negativa in Svizzera nei prossimi dodici mesi, con una quota del 41% che considera le condizioni addirittura molto negative.

Mai, nella storia decennale dell'indicatore, erano stati rilevati valori simili, sottolineano i ricercatori.

Il 67% vede all'orizzonte conseguenze finanziarie negative per la sua impresa, contro un 15% che è positivo. Il 93% del campione ritiene che le prospettive per la propria impresa siano peggiorate rispetto a tre mesi fa. Il 78% si attende una riduzione del fatturato. Le conseguenze si faranno sentire anche sul fronte dell'impiego: il 52% si aspetta che entro la fine dell'anno il personale diminuirà.

I manager elvetici meno pessimisti

Sulla base di analoghi rilevamenti condotti in altri paesi – per esempio Germania, Regno Unito e Stati Uniti – Deloitte evidenza che i manager elvetici sono da considerare meno pessimisti.

Anche in Svizzera la situazione è però tutt'altro che sotto controllo: il 90% del campione ritiene che l'insicurezza sia elevata. Al primo posto fra i fattori di rischio vi è chiaramente il coronavirus e al secondo un indicatore che è legato allo stesso Covid-19, cioè la debolezza della domanda.

«I nostri dati confermano i confronti storici utilizzati da molti esperti: il crollo economico è globale, esteso e si è verificato molto rapidamente», afferma il capoeconomista di Deloitte Michael Grampp, citato in un comunicato. «Lascerà ferite profonde nelle aziende svizzere e accelererà notevolmente il processo di cambiamento». Secondo l'esporto grazie al lavoro ridotto sarà però possibile contenere la soppressione di impieghi.

Le aziende si muovono per far fronte alla situazione

Dal sondaggio – condotto fra il 2 e il 30 marzo tra i vertici di ditte quotate e no – emerge peraltro anche che le aziende si stanno muovendo per far fronte alla situazione. Avviano programmi per ridurre i costi (55%), pensano a stimolare la crescita (42%), riflettono sulla ristrutturazione di comparti deboli (36%). Solo il 9% non ha ancora adottato misure.

Un aspetto importante, secondo Deloitte, è rappresentato dal fatto che le aziende riescono meglio che in passato a far fronte al rafforzamento del franco. In media le ditte dicono di riuscire a convivere con un corso euro/franco di 1,03.

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