Congiuntura Cina: + 4,9% Pil terzo trimestre, frena ai minimi 12 mesi

SDA

18.10.2021 - 07:11

Dopo un rapido rimbalzo dalla crisi del coronavirus nella prima metà dell'anno, la ripresa della Cina sta perdendo vigore (foto simbolica)
Dopo un rapido rimbalzo dalla crisi del coronavirus nella prima metà dell'anno, la ripresa della Cina sta perdendo vigore (foto simbolica)
Keystone

Il Pil della Cina ha segnato un marcato rallentamento a luglio-settembre, salendo del 4,9% annuo, ai minimi degli ultimi 12 mesi, dopo il +7,9% del secondo trimestre e contro il +5,2% atteso dagli analisti.

In base ai dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, la crescita congiunturale è stata dello 0,2%, a fronte dell'1,5% dei tre mesi precedenti e dello 0,5% atteso. Il trend sconta la crisi energetica, i problemi del settore immobiliare con la crisi di Evergrande e i focolai della variante Delta del Covid-19.

Per l'intero 2021, malgrado la frenata di luglio-settembre, la crescita cinese dovrebbe attestarsi ben sopra il 6% prudenziale fissato dal governo a marzo: nei primi nove mesi dell'anno, il Pil è salito del 9,8% su base annua, a 82'310 miliardi di dollari, pari a 12'800 miliardi di dollari.

Dopo un rapido rimbalzo dalla crisi del coronavirus nella prima metà dell'anno, la ripresa della seconda economia più grande del mondo sta perdendo vigore a causa di uno scenario interno «instabile e irregolare», ha precisato l'Ufficio nazionale di statistica, secondo cui «le attuali incertezze sull'ambiente internazionale stanno aumentando».

Gli altri dati forniti oggi disegnano un quadro di incertezza: la crescita della produzione industriale è ulteriormente rallentata al 3,1% su base annua a settembre (dal 5,3% di agosto e il 4,5% stimato dagli analisti), mentre le vendite al dettaglio sono aumentate fino al 4,4%, in miglioramento rispetto al 2,5% di agosto e al 3,3% stimato alla vigilia, grazie all'allentamento delle misure per contenere il Covid-19. Il tasso della disoccupazione urbana, infine, è migliorato dello 0,2% mensile, passando dal 5,1% di agosto al 4,9% di settembre.