Clima CO2: industria delle costruzioni si affida all'economia circolare

bp, ats

13.4.2021 - 13:49

Varie associazioni del settore delle costruzioni lanciano un appello al parlamento, affinché siano garantite condizioni quadro pragmatiche per l'economia circolare, e si punti sulle innovazioni invece che sull'eccessiva regolamentazione.
Varie associazioni del settore delle costruzioni lanciano un appello al parlamento, affinché siano garantite condizioni quadro pragmatiche per l'economia circolare, e si punti sulle innovazioni invece che sull'eccessiva regolamentazione.
Keystone

Varie associazioni del settore delle costruzioni lanciano un appello al parlamento, affinché siano garantite condizioni quadro pragmatiche per l'economia circolare, e si punti sulle innovazioni invece che sull'eccessiva regolamentazione.

13.4.2021 - 13:49

Dall'autunno scorso, una sottocommissione della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) si occupa del tema dell'economia circolare, ossia un'economia in cui i rifiuti di un processo di produzione e consumo circolano come nuovo ingresso nello stesso o in un differente processo. I risultati finali di questo lavoro sono attesi per maggio.

Secondo l'industria delle costruzioni c'è il rischio che per raggiungere gli obiettivi della legge sul CO2 si crei un'eccessiva regolamentazione che può indebolire gli approcci innovativi già esistenti nel settore.

Senza un efficiente intervento del settore edile in Svizzera un'economia circolare efficace non sarebbe infatti possibile, hanno sottolineato in una odierna conferenza stampa virtuale i rappresentanti delle associazioni svizzere di categoria: impresari-costruttori (SSIC), industria del cemento (Cemsuisse), riciclaggio materiali di costruzione (ASR) e industria degli inerti e calcestruzzo (ASIC).

Con il materiale di scavo e di demolizione, l'industria delle costruzioni genera circa l'84% dei rifiuti in Svizzera. «Oggi viene riciclato già circa il 70% del materiale di demolizione. Il settore raggiunge quindi un valore di recupero più alto rispetto, per esempio, alle batterie e agli accumulatori, ha sottolineato il presidente centrale della SSIC Gian-Luca Lardi.

Il raggiungimento degli obiettivi della legge sul CO2 non è possibile senza il necessario ammodernamento del parco immobiliare svizzero. L'aumento delle quote di ammodernamento al quale mira la legge ha come effetto di produrre materiale di demolizione, di scavo e rifiuti edili.

«La gestione attenta di tutte le materie prime minerali è quindi l'elemento centrale per la costruzione sostenibile», ha detto Daniel Kästli, membro del consiglio dell'ASIC. Attualmente c'è molta innovazione nello sviluppo del calcestruzzo sostenibile. Recentemente è ad esempio stato creato un cemento riciclato in grado di estrarre la CO2 dall'atmosfera e immagazzinarla in modo permanente.

«In Svizzera gli enti pubblici sono di gran lunga i più grandi committenti e rappresentano circa la metà del volume delle ordinazioni nel settore principale della costruzione. Essi devono fungere da esempio ordinando sempre più materiali riciclati», ha detto dal canto suo Kurt Morgan, presidente ad interim di ASR.

Affinché si punti sulle innovazioni invece che sull'eccessiva regolamentazione è quindi fondamentale che siano garantite condizioni quadro pragmatiche per l'economia circolare nella costruzione, hanno sottolineato i vari esponenti del settore.

bp, ats