LOSANNA
Azioni di protesta contro Credit Suisse si sono tenute oggi in Svizzera.
I manifestanti hanno voluto esercitare pressioni sull'istituto bancario affinché tolga i finanziamenti a progetti di oleodotti per il greggio estratto dalle sabbie bituminose, alla fratturazione idraulica e alle trivellazioni marine nell'Artico.
Le manifestazioni si sono tenute a Berna, Zurigo, Basilea e Losanna. Nella città vodese una ventina di persone hanno bloccato l'entrata di una succursale di Credit Suisse per circa un'ora, chiedendo "il rispetto dei diritti indigeni". Le azioni di protesta stanno avendo un'eco internazionale e nella giornata di ieri ne sono state organizzate in almeno 44 Stati degli Usa e in Canada.
In particolare Credit Suisse è criticata già da tempo dalle organizzazioni non governative (ong) a causa del suo rapporto d'affari con l'impresa Energy Transfer Equity, che ha partecipazioni nel controverso Dakota Access Pipeline, oleodotto negli Stati Uniti che va dallo Stato del Nord Dakota a quello dell'Illinois e attraversa una riserva degli indiani Sioux che vedono così minacciato il loro approvvigionamento di acqua potabile. In aprile Greenpeace aveva manifestato all'assemblea generale dell'istituto bancario, che aveva però respinto le accuse.
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