SvizzeraCommercio al dettaglio: apertura all'economia circolare
nw, ats
8.11.2021 - 10:56
Il commercio al dettaglio è confrontato a numerose sfide, ma una possibilità potrebbe essere quella di una maggiore apertura al concetto di economia circolare. In tale settore mancano però spesso le competenze necessarie, ha indicato Commerce Suisse.
nw, ats
08.11.2021, 10:56
08.11.2021, 11:08
SDA
L'associazione – che raggruppa 33 organizzazioni di settore e un totale di 4000 membri – stima che per trasformare il ramo saranno necessari investimento di circa 9 miliardi di franchi entro il 2030.
A margine del Retail forum di giovedì scorso Lucie Rein, la nuova CEO di Sharely, piattaforma di condivisione sotto forma di noleggio, ha insistito sulla pertinenza dell'economia circolare e della riutilizzazione delle merci, in modo da combinare la riduzione delle emissioni di CO2 e il profitto, poiché «il prodotto meno inquinante è quello che non abbiamo comprato».
La valorizzazione dei rifiuti e il riciclaggio mostrano in effetti i loro limiti in molti settori. Diverse organizzazioni non governative (ong) fanno regolarmente appello a ridurre i consumi, ad esempio di plastica. Questo perché solo una piccola parte della plastica viene effettivamente riciclata, e il processo genera emissioni di gas serra.
Ai commercianti settici, convinti di perdere profitti a causa dei noleggi, Rein ha risposto con i vantaggi quali un migliore utilizzo degli stock, un allargamento della base della clientela o anche una maggiore frequentazione dei negozi. Inoltre, il boom dei commerci di seconda mano mostra che la domanda per alternative al consumo di massa è presente.