Giugno negativo per i negozi svizzeri, che hanno visto le vendite calare, confermando una tendenza rilevata anche in maggio e aprile nel confronto mensile: al netto delle variazione stagionali il giro d'affari del commercio al dettaglio è sceso del 3,6% su maggio.
hm, ats
02.08.2021, 11:00
02.08.2021, 11:12
SDA
Su base annua la contrazione – corretta per spurgare gli effetti dei differenti giorni di vendita e festivi – è dello 0,4%, ha indicato l'Ufficio federale di statistica (UST) in una nota odierna. Quelli indicati sono i valori nominali. In termini reali, cioè tenendo conto dell'inflazione, la flessione mensile di giugno si riduce al 3,5%, mentre su base annua viene osservato un fievole incremento dello 0,1%.
Escludendo i distributori di benzina (su cui incide il molto volatile prezzo del petrolio) e tenendo conto delle correzioni in base all'effetto dei giorni di vendita e di quelli festivi, in giugno il giro d'affari è diminuito dell'1,4% (-0,5% in termini reali) rispetto allo stesso periodo del 2020.
La vendita di derrate alimentari, bevande e tabacchi ha però registrato una flessione ben più marcata, pari al 4,4% in termini nominali (-2,1% in termini reali). Il comparto non alimentare nel periodo di riferimento ha invece segnato un aumento dell'1,5% (+1,2% in termini reali).
La statistica, fornita mensilmente dall'UST, si basa sui dati di un campione di circa 3000 aziende attive nel settore del commercio al dettaglio in Svizzera. Le imprese più piccole vengono consultate a intervalli trimestrali in merito al loro fatturato mensile.