Studio Credit Suisse Commercio, nel 2022 vi sarà un calo delle vendite

hm, ats

5.1.2022 - 12:00

I negozianti sperano in lunghe giornate di shopping.
I negozianti sperano in lunghe giornate di shopping.
Keystone

Il 2022 segnerà un calo delle vendite nel commercio al dettaglio in Svizzera, a causa dell'effetto base legato alla crisi del coronavirus, ma i ricavi saranno comunque superiori a quelli del 2019 pre-pandemico.

Keystone-SDA, hm, ats

La previsione è di Credit Suisse (CS), che prevede per l'anno appena cominciato una contrazione del fatturato nel settore alimentare del 5,5% rispetto al 2021, mentre il comparto non legato agli alimenti segnerà -2,8%. Complessivamente l'intero commercio al dettaglio vedrà i proventi scendere del 4,1%, per raggiungere un livello comunque superiore del 3% a quello del 2019, emerge dallo studio periodico Retail Outlook pubblicato oggi.

Gli specialisti di CS si aspettano inoltre un ulteriore spostamento verso il canale online, favorito da quei consumatori che durante i periodi di confinamento hanno operato i loro primi grandi acquisti sul web. Nel 2022 il commercio online salirà a una quota del 12% dell'intero settore, sempre che non si verifichi un altro confinamento che potrebbe ulteriormente stimolare il segmento.

Lo studio di CS accende quest'anno i riflettori anche sugli speciali giorni di vendita quali il Black Friday, il Cyber Monday e il Singles' Day. I ricercatori constatano che questi appuntamenti sono ormai conosciuti dalla maggioranza della popolazione, ma vengono usati per gli acquisti solo da una minoranza, soprattutto dai giovani. Queste giornate sono inoltre anche spesso criticate: da una parte dagli stessi negozianti, che temono l'effetto ritenuto tutt'altro che trascurabile di cannibalizzazione con le vendite natalizie, dall'altra da quei consumatori che provano fastidio per eventi considerati di consumo eccessivo.