Svizzera Commercio online: l'86% degli operatori è interessato da frodi

hm, ats

19.11.2021 - 14:00

Non sempre chi ordina si comporta in modo onesto.
Non sempre chi ordina si comporta in modo onesto.
Keystone

Le frodi ai danni delle aziende che offrono i loro prodotti online sono molto diffuse: l'86% degli operatori del ramo interpellati quest'anno nell'ambito di un sondaggio afferma di essere stato interessato dal fenomeno almeno una volta.

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Sebbene grazie la pandemia abbiano realizzato un fatturato più alto, i rivenditori web sono stati anche più frequentemente vittime di tentativi di raggiro, afferma in un comunicato Crif, società attiva nel campo delle verifica della solvibilità e della prevenzione di truffe, che ha condotto il rilevamento insieme con l'associazione di categoria Handelsverband.swiss.

Il 56% dei partecipanti al sondaggio (35 imprese interpellate fra agosto e novembre) ha perso meno di 5000 franchi, il 6% fra 5000 e 10'000 franchi, il 28% fra 10'000 e 50'000 franchi, il 3% fra 50'000 e 100'000 franchi e un ulteriore 3% oltre 100'000 franchi.

Quali sono i problemi con cui le aziende hanno dovuto confrontarsi? I principali sono: persone che ordinano pur sapendo di non poter pagare la fattura (74%), indicazioni di dati falsi (69%), identità di un'altra persona (66%), negazione di aver ricevuto la merce (37%), negazione di aver eseguito l'ordinazione (27%) e dati di pagamento rubati (11%).

Per far fronte alla situazione il 54% delle imprese verifica manualmente gli ordini sospetti, il 46% fa capo a una lista nera propria, il 31% ha attivato un filtro anti-frode (31%) e rispettivamente il 20% e il 14% si rifanno a liste nere di un'associazione o di un altro rivenditore.

A finire nel mirino di una truffa può essere qualunque rivenditore online. «L'occasione fa l'uomo ladro: senza un'adeguata prevenzione, prima o poi qualsiasi rivenditore online rimarrà vittima di frodi», afferma il Patrick Kessler, presidente di Handelsverband.swiss, citato nel comunicato.