Epidemia e aviazioneCompagnia low cost più aggressiva d'Europa ha cervello in Svizzera
hm, ats
14.1.2021 - 10:01
Ha il cervello in Svizzera la compagnia aerea low cost più aggressiva d'Europa.
Wizz, vettore ungherese che dispone ormai di una flotta più grande di quella di Swiss, sta sfruttando la crisi pandemica per accedere a mercati da cui altri si ritirano ed è sbarcata anche alla Malpensa.
A puntare i riflettori sulla società fondata nel 2003 è oggi la Neue Zürcher Zeitug, che parte dall'esempio di quanto sta accadendo in Norvegia per illustrarne il modus operandi: di fronte al possibile tracollo della compagnia a basso costo locale Norwegian, Wizz ha rapidamente stazionato velivoli a Oslo e Trondheim, puntando sui collegamenti interni.
Inizialmente presente soprattutto nell'Europa dell'est e centrale, l'azienda si trova ora infatti in espansione. «Rendere più grande la nostra impronta laddove altri si stanno ritirando», spiega la concezione strategica il Ceo Jozsef Varadi, in dichiarazioni riportate dalla NZZ. «Vogliamo entrare sui mercati interni nazionali, perché offrono maggiore stabilità». In effetti durante la pandemia di coronavirus il numero di passeggeri sulle rotte nazionali è diminuito molto meno di quanto successo nei collegamenti internazionali, dove spesso si applicano restrizioni di viaggio.
Oltre alla Norvegia Varadi ha nel mirino l'Italia. Per approfittare della debolezza di Alitalia – che sta riducendo la flotta – e di altre imprese del settore, Wizz ha stazionato otto aerei a Milano-Malpensa, Catania e Bari. Complessivamente il vettore nell'anno pandemico 2020 ha aperto 14 nuove basi in Europa, offrendo 323 nuovi collegamenti. Oggi dispone di 134 velivoli, tutti modelli recenti della serie Airbus A320, ben più quindi di Swiss, che può contare su 93 apparecchi.
Quello che quasi nessuno sa è che tutto questo è controllato dalla Svizzera, spiega il quotidiano zurighese. La sede centrale di Wizzair Holding, gruppo quotato in borsa senza un azionista di riferimento dominante, si trova in uno stabile di uffici di fronte all'aeroporto di Ginevra. Sul posto Wizz impiega 30 persone nel settore della determinazione dei prezzi, della pianificazione della rete e della finanza, tra cui tre membri della direzione. Interpellato dalla NZZ, un portavoce non fa mistero del fatto che il motivo dello sbarco nel cantone di Calvino è la bassa tassazione. «Quando ci siamo trasferiti in Svizzera, più di dieci anni or sono, l'imposizione fiscale negli altri paesi era molto alta».
«Rispetto ad altri vettori Wizz ha alcuni vantaggi che gli permettono di trarre profitto dalla situazione attuale», commenta Daniel Roeska, esperto di compagnie aeree della società di analisi Bernstein, citato dalla Neue Zürcher Zeitung. Ad esempio il Ceo Varadi ha volutamente potenziato negli anni il capitale proprio proprio per poter agire in caso di crisi. Così oggi mentre altri operatori – tra cui Swiss e la sua casa madre Lufthansa, ma anche Easyjet – tagliano i costi e le reti, Wizz osa sbarcare su mercati che per il momento non sono redditizi. Quest'anno, e probabilmente anche il prossimo, la compagnia perderà soldi con le nuove rotte. «Ma quando il traffico aereo tornerà a crescere Wizz sarà in una posizione più forte rispetto a prima della crisi», si dice convinto Roeska.
Nell'affrontare la crisi del coronavirus la compagnia con la livrea rosa e viola fa meglio di altri: mentre Swiss offre attualmente meno di un quinto della sua capacità pre-Covid, presso Wizz la quota è di un terzo. È inoltre costantemente alla ricerca di collegamenti in cui gli aerei possono essere riempiti almeno sporadicamente. Risultato: in agosto è stata raggiunta una capacità dell'80% rispetto allo stesso mese del 2019, contro il 40% di Swiss.
Wizz punta inoltre principalmente ai voli per il tempo libero, ovvero alle vacanze e alle visite di famiglia, mentre molti concorrenti dipendono maggiormente dai viaggiatori d'affari, alcuni dei quali non torneranno dopo la crisi. «Wizz, ma anche Ryanair, uscirà quindi dalla crisi molto più velocemente del resto degli operatori», prevede Roeska.
I mercati azionari la vedono allo stesso modo: i corsi delle due compagnie aeree a basso costo si sono già allontanati da quelli della concorrenza durante il primo lockdown e sono attualmente tornati al livello dell'anno precedente. Secondo Roeska anche la stessa Easyjet non ha un futuro roseo: troppo dipendente dai viaggiatori d'affari e con costi fissi eccessivamente alti.
Stando a un altro esperto, Thomas Jaeger di CH-Aviation, Wizz dovrebbe fare la sua comparsa a Ginevra e Basilea, non però a Zurigo, dove Swiss è troppo forte e dove le tasse aeroportuali sono elevate. Di quest'ultimo aspetto è contenta Sandrine Nikolic-Fuss, presidente del sindacato del personale di cabina Kapers. «Se Wizz volasse a Zurigo, ciò aumenterebbe notevolmente la pressione sugli assistenti di volo svizzeri», spiega alla NZZ. Wizz offre ai suoi dipendenti condizioni di lavoro giudicate molto scadenti. «Spero quindi che Wizz stia lontana da Zurigo per molto tempo», afferma Nikolic-Fuss.
Un portavoce dell'azienda respinge quelle che definisce insinuazioni. Wizz rispetta le leggi locali sul lavoro ovunque impiega personale, sottolinea l'addetto stampa.
In Ticino sulle tracce delle ultime civette della Svizzera
La civetta è sfuggita per poco all'estinzione in Svizzera. In Ticino una piccola popolazione si è ripresa grazie alle misure di conservazione. Tuttavia, la sopravvivenza del timido rapace non è ancora assicurata.
02.05.2023
Elezioni in Consiglio federale: ecco gli eventi che sono passati alla storia
Il 7 dicembre il Parlamento eleggerà i successori di Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga. blue News ripercorre alcuni momenti speciali della storia del Consiglio federale che non sono stati dimenticati.
16.11.2022
"Lenny Kravitz è stato molto scortese"
Dal balcone di Diego Rossi si ha la migliore vista sul palco di "Moon&Stars" e da lassù hanno cantato diverse star. Come ci si sente a vivere in mezzo a tutto questo durante il festival?
24.07.2022
In Ticino sulle tracce delle ultime civette della Svizzera
Elezioni in Consiglio federale: ecco gli eventi che sono passati alla storia