Banche Credit Suisse, gli accantonamenti per Greensill sfiorano i 300 milioni

hm, ats

18.7.2022 - 16:00

I problemi del passato continuano a gettare ombra anche sul presente.
I problemi del passato continuano a gettare ombra anche sul presente.
Keystone

Ammonta ormai a 291 milioni di dollari (284 milioni di franchi) il valore degli accantonamenti operati da Credit Suisse (CS) per i costi di liquidazione dei suoi fondi Greensill negli anni 2021-2026.

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L'importo è stato aumentato per coprire un periodo più lungo, spiega la grande banca in un comunicato odierno. L'istituto stima in 6,75 miliardi di dollari i rimborsi effettuati finora agli investitori dei fondi. Includendo le posizioni in contanti, Credit Suisse ha recuperato finora 7,3 miliardi di dollari dei 10 miliardi dei patrimoni dei fondi. L'impresa guidata dal Ceo Thomas Gottstein ha anche fatto sapere di aver presentato alle compagnie assicurative un totale di 16 richieste di risarcimento.

Fondata nel 2011 dall'imprenditore australiano Lex Greensill, la società finanziaria inglese Greensill Capital era specializzata nel finanziamento della catena di approvvigionamento delle aziende, attraverso i fondi SCFF (supply chain finance funds). Questi strumenti venivano commercializzati con entità partner quali, appunto, Credit Suisse. A partire dal luglio 2020 Greensill Capital ha perso la protezione assicurativa per le sue attività e nel marzo 2021 è stata dichiarata insolvente. Di conseguenza CS si è trovata a dover liquidare fondi per un volume di 10 miliardi di franchi.

La vicenda Greensill è solo uno dei grandi casi che hanno scosso Credit Suisse negli ultimi anni. Molto vicino in termini temporali è stato anche il dossier relativo al dissesto di Archegos Capital Management, il family office (cioè società che gestisce uno o più patrimoni familiari) del finanziere newyorkese di origine coreana Bill Hwang, un costrutto imploso nel marzo 2021.

Le vicissitudini di Credit Suisse hanno avuto negli ultimi mesi e anni un impatto importante in borsa: la settimana scorsa il corso dell'azione della società è sceso per la prima volta nella storia sotto i 5 franchi. Nella seduta odierna, invece, il titolo sta rimbalzando e segna una progressione di circa il 4% (a 5,36 franchi), a fronte di un mercato orientato generalmente a un rialzo dell'1%. La performance dall'inizio dell'anno e sull'arco di 52 settimane rimane comunque da dimenticare: in entrambi i casi -39%. A titolo di confronto UBS segna -4% e +18%.