«Suisse Secrets» «Suisse Secrets»: criminali come clienti? Credit Suisse smentisce

ats

20.2.2022 - 20:44

Una serie di media accusano Credit Suisse (CS) di aver accettato per anni come clienti trafficanti di droga, dittatori, nonché presunti criminali di guerra e trafficanti di esseri umani. La società respinge gli addebiti relativi a «presunte pratiche d'affari».

20.2.2022 - 20:44

A puntare i riflettori sulla banca, già interessata da diverse disavventure costate miliardi di franchi negli ultimi tempi, sono le ricerche del quotidiano tedesco «Süddeutsche Zeitung» (SZ), che si basano su dati ricevuti da una fonte anonima.

Le informazioni sono state poi valutate e sfruttate dallo stesso SZ, dalle televisioni tedesche NDR e WDR, nonché da altre testate internazionali come The Guardian, Le Monde e New York Times.

«Suisse Secrets»

Presentati come «Suisse Secrets», i documenti darebbero informazioni su oltre 30'000 clienti di CS e su 18'000 conti per una somma complessiva di 100 miliardi di dollari.

I media in questione sostengono che personalità criminali abbiano potuto aprire o mantenere conti anche quando la banca avrebbe saputo dei loro illeciti. Fra i clienti figurano numerosi capi di stato e di governo, ministri e capi dei servizi segreti, nonché oligarchi e cardinali.

In una presa di posizione mandata all'agenzia di stampa Keystone-Ats Credit Suisse respinge con fermezza accuse e insinuazioni sulle presunte pratiche commerciali della banca.

Gli elementi presentati risalgono in parte agli anni '40 del secolo scorso e sono inoltre basati su informazioni incomplete o selettive che sono state estrapolate dal contesto, afferma l'istituto.

Credit Suisse fa inoltre sapere che, per motivi legati, non può commentare le potenziali relazioni con singoli clienti. La banca prende le accuse comunque molto seriamente e proseguirà indagini interne che faranno capo anche a esperti esterni.

ats