Clima La crisi idrica asseta il Pil mondiale, fino a 15% di perdite entro il 2050

SDA

17.10.2024 - 00:00

La raccolta di acqua in un villaggio dello Zimbabwe. (foto del 2 luglio 2024)
La raccolta di acqua in un villaggio dello Zimbabwe. (foto del 2 luglio 2024)
Keystone

La crisi idrica mondiale potrebbe provocare una perdita dell'8% del Pil globale entro il 2050, con perdite fino al 15% nei Paesi a basso reddito; oltre metà della produzione alimentare è a rischio.

È il dato allarmante reso noto dalla Commissione globale sull'economia dell'acqua in un rapporto dal titolo 'L'economia dell'acqua: valutare il ciclo idrologico come bene comune globale'.

Il rapporto ricorda anche come attualmente, oltre 1.000 bambini muoiono ogni giorno a causa di acqua non sicura; un numero assurdo di vittime che la Commissione chiede di azzerare entro il 2030.

L'uso distruttivo del suolo e la gestione inadeguata delle risorse idriche, insieme al peggioramento della crisi climatica mettono il ciclo idrico globale sotto uno stress senza precedenti, afferma la Commissione, secondo cui quasi tre miliardi di persone e oltre la metà della produzione alimentare mondiale si trovano in aree che stanno affrontando siccità o instabilità nella disponibilità totale di acqua.

«Ciclo idrico fuori equilibrio»

«Oggi, metà della popolazione mondiale affronta la scarsità d'acqua, così la sicurezza alimentare e lo sviluppo umano sono a rischio», osserva Johan Rockström, direttore dell'Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico (Pik) e uno dei quattro co-presidenti della Commissione. «Per la prima volta nella storia umana, stiamo spingendo il ciclo idrico globale fuori equilibrio».

«La crisi globale dell'acqua è una tragedia, ma è anche un'opportunità per iniziare a valutare correttamente l'acqua in modo da riconoscerne la scarsità e i molti benefici che offre», dichiara Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio e co-presidente della Commissione.

La Commissione globale offre una nuova prospettiva su un accesso giusto all'acqua: mentre 50-100 litri al giorno sono necessari per soddisfare le esigenze essenziali di salute e igiene, una vita dignitosa richiede un minimo di circa 4.000 litri per persona al giorno. La maggior parte delle regioni non può garantire tanta acqua a livello locale.

Gli autori del rapporto chiedono una svolta radicale per affrontare la crisi idrica, con innovazioni strutturali e organizzative per gestire meglio l'acqua e non sprecarla, a cominciare dal trasformare l'agricoltura.

SDA