Dopo nove mesi
La disoccupazione torna ad aumentare in Svizzera

Per la prima volta dopo nove mesi di flessioni o stabilità la disoccupazione torna ad aumentare in Svizzera, seppur lievemente: in novembre il tasso si è attestato al 2,0%, a fronte dell'1,9% di ottobre. Rispetto allo stesso mese del 2021 si registra un calo di 0,5 punti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il numero delle persone senza impiego iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 91'327, in progressione di 1691 rispetto al mese prima, ma in contrazione di 24'917 su base annua.
A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) era stata sfiorata quota 170'000 disoccupati, con un tasso al 3,7%. Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% osservato quest'anno nei precedenti mesi di settembre e ottobre.
Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
I dati di Ticino e Grigioni
In Ticino nel mese di novembre appena archiviato il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,8% (+0,4 rispetto a ottobre, -0,3 nel confronto con lo stesso mese del 2021), nei Grigioni all'1,2% (+0,2 e -0,3). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%.
Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta a Ginevra; seguono Giura (3,5%) e Vaud (3,1%) e Basilea Città (2,9%). Con un tasso dello 0,4%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,6%, meno della media nazionale.
Il Ticino è al quinto posto fra i più toccati dal problema – ha superato Neuchâtel nella classifica dei peggiori – mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4543 disoccupati (+546 mensile, -505 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1252 (+162 e -342).
Il tasso si attesta all'1,9% fra i giovani
Tornando all'ambito nazionale, il tasso si attesta all'1,9% fra i giovani (15-24 anni), con rispettivamente stabilità (mese) e flessione di 0,5 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 2,0% (+0,1 e -0,5). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 15'269, il 5,3% in meno di ottobre e il 49,2% in meno di dodici mesi prima: 94 giovani, 6652 25-49enni e 8457 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (invariato il dato mensile, -0,4 annuo), gli stranieri del 3,5% (+0,1 e -0,9). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per gli ucraini (27,8%), gli africani (6,6%), che la Seco considera nel loro insieme, e i bulgari (6,5%). L'Ue è al 3,0%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,0%, l'Italia al 3,2% e la Germania all'1,9%.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 164'496, il 2,7% in più meno rispetto a ottobre e il 20,3% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 56'446 (-6443 mensile e +5894 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di settembre (ultimo dato disponibile): ha colpito 1525 persone, ovvero 70 in meno rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 55 unità (-23%) portandosi a 181. Il numero delle ore di lavoro perse è calato dell'1% a 83'948.
hm, ats