Dopo nove mesi La disoccupazione torna ad aumentare in Svizzera

hm, ats

7.12.2022 - 08:42

La disoccupazione in Svizzera resta a livelli molto bassi.
La disoccupazione in Svizzera resta a livelli molto bassi.
Keystone/MARTIN RUETSCHI

Per la prima volta dopo nove mesi di flessioni o stabilità la disoccupazione torna ad aumentare in Svizzera, seppur lievemente: in novembre il tasso si è attestato al 2,0%, a fronte dell'1,9% di ottobre. Rispetto allo stesso mese del 2021 si registra un calo di 0,5 punti.

7.12.2022 - 08:42

Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il numero delle persone senza impiego iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 91'327, in progressione di 1691 rispetto al mese prima, ma in contrazione di 24'917 su base annua.

A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) era stata sfiorata quota 170'000 disoccupati, con un tasso al 3,7%. Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% osservato quest'anno nei precedenti mesi di settembre e ottobre.

Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.

I dati di Ticino e Grigioni

In Ticino nel mese di novembre appena archiviato il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,8% (+0,4 rispetto a ottobre, -0,3 nel confronto con lo stesso mese del 2021), nei Grigioni all'1,2% (+0,2 e -0,3). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%.

Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta a Ginevra; seguono Giura (3,5%) e Vaud (3,1%) e Basilea Città (2,9%). Con un tasso dello 0,4%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,6%, meno della media nazionale.

Il Ticino è al quinto posto fra i più toccati dal problema – ha superato Neuchâtel nella classifica dei peggiori – mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4543 disoccupati (+546 mensile, -505 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1252 (+162 e -342).

Il tasso si attesta all'1,9% fra i giovani

Tornando all'ambito nazionale, il tasso si attesta all'1,9% fra i giovani (15-24 anni), con rispettivamente stabilità (mese) e flessione di 0,5 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 2,0% (+0,1 e -0,5). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 15'269, il 5,3% in meno di ottobre e il 49,2% in meno di dodici mesi prima: 94 giovani, 6652 25-49enni e 8457 ultra 50enni.

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (invariato il dato mensile, -0,4 annuo), gli stranieri del 3,5% (+0,1 e -0,9). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per gli ucraini (27,8%), gli africani (6,6%), che la Seco considera nel loro insieme, e i bulgari (6,5%). L'Ue è al 3,0%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,0%, l'Italia al 3,2% e la Germania all'1,9%.

Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 164'496, il 2,7% in più meno rispetto a ottobre e il 20,3% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 56'446 (-6443 mensile e +5894 annuo).

I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di settembre (ultimo dato disponibile): ha colpito 1525 persone, ovvero 70 in meno rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 55 unità (-23%) portandosi a 181. Il numero delle ore di lavoro perse è calato dell'1% a 83'948.

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