A partire dal 2023 Disoccupazione, il contributo di solidarietà sarà abolito

cp, ats

13.10.2022 - 12:06

Il contributo di solidarietà sugli alti salari per assorbire il debito dell'assicurazione disoccupazione verrà abolito dal 2023.
Il contributo di solidarietà sugli alti salari per assorbire il debito dell'assicurazione disoccupazione verrà abolito dal 2023.
Keystone

A partire dal 2023, il contributo di solidarietà sui salari elevati volto ad assorbire i debiti dell'assicurazione contro la disoccupazione verrà abolito. Lo indica oggi, giovedì, una nota della Segreteria di stato dell'economia (SECO).

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Il contributo di solidarietà – 1% – era stato introdotto nel 2011 per i salari superiori a 148'200 franchi l'anno. Stando alle previsioni, entro la fine di quest'anno la situazione dell'AD dovrebbe essere migliorata in misura tale da permettere di abolire automaticamente questo contributo dal 2023, così da favorire la riduzione degli oneri a carico delle imprese nell'attuale contesto economico.

L'assicurazione contro la disoccupazione (AD) viene finanziata principalmente con i contributi sociali versati dai lavoratori e dai rispettivi datori di lavoro. Fino a un massimo di 148'200 franchi, l'aliquota di contribuzione ammonta al 2,2% del salario annuo determinante.

All'inizio degli anni duemila, per ragioni strutturali l'AD registrava un forte debito. Per questo, nel quadro di una revisione della pertinente legge, il parlamento ha introdotto nel 2011 un contributo di solidarietà al fine di accelerare l'estinzione dei debiti. Il contributo di solidarietà, che corrisponde all'1% delle componenti salariali superiori a 148'200 franchi, ha permesso di far confluire nelle casse dell'AD fino a 400 milioni all'anno sotto forma di versamenti aggiuntivi.

Dal 1° gennaio 2023 il diritto alla riscossione decadrà

Secondo le disposizioni vigenti, il contributo di solidarietà può essere riscosso finché il capitale proprio del fondo di compensazione dell'AD entro fine anno non abbia superato i 2,5 miliardi. Sulla base dei dati attualmente disponibili si stima che, per fine 2022, questo limite sarà raggiunto; di conseguenza secondo la legge a decorrere dal 1° gennaio 2023 il diritto alla riscossione di tale contributo decadrà automaticamente.

È importante che imprese e lavoratori vengano informati per tempo del cambiamento. Questo compito spetta all'AVS e/o all'unità amministrativa preposta all'AVS, cioè l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali. Le casse di compensazione dell'AVS informeranno i datori di lavoro in merito ai contributi salariali AD previsti a decorrere dall'anno prossimo.