Nel terzo trimestre La disoccupazione ILO aumenta al 4,2% in Svizzera, ma è in calo su base annua

hm, ats

13.11.2023 - 10:01

I disoccupati sono più numerosi di coloro che si presentano agli uffici regionali di collocamento.
I disoccupati sono più numerosi di coloro che si presentano agli uffici regionali di collocamento.
Keystone

La disoccupazione secondo la definizione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) aumenta al 4,2% in Svizzera nel terzo trimestre, dopo il 3,7% del periodo aprile-giugno.

Keystone-SDA, hm, ats

Su base annua si registra per contro un lieve calo: era al 4,3% nello stesso periodo del 2022.

Il dato emerge dalla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) tracciata dall'Ufficio federale di statistica (UST) e pubblicata oggi, che mette anche in luce i mutamenti a livello di occupazione complessiva: nel trimestre in esame lavoravano 5,3 milioni di persone, con una diminuzione dello 0,2% rispetto ai tre mesi prima, ma un incremento del 2,2% su base annua.

Quest'ultimo aumento spiega anche perché i disoccupati in numeri assoluti siano aumentati su base annua, raggiungendo quota 214'000 (+1000), malgrado la diminuzione del tasso.

A titolo di confronto, la disoccupazione calcolata mensilmente dalla Segreteria di Stato dell'economia (che si basa sugli iscritti agli uffici regionali di collocamento) si è attestata all'1,9% in luglio, al 2,0% in agosto e pure al 2,0% in settembre (valore a cui è peraltro rimasta anche in ottobre).

La disoccupazione secondo l'ILO

Come noto per disoccupato ai sensi dell'ILO si intende una persona che non ha un impiego, che ha cercato un lavoro nelle quattro settimane precedenti ed è disponibile a lavorare: tutto questo viene determinato tramite sondaggi.

L'indicatore in questione ha il vantaggio di permettere di fare confronti internazionali: il tasso elvetico risulta così più basso di quello di Ue (5,9%), Eurozona (6,4%), Francia (7,5%) o Italia (7,1%), ma superiore a quello di diversi paesi, fra i quali possono essere citati ad esempio Germania (3,1%), Polonia (+2,8%) o Cechia (2,7%).

Lo stesso effetto, ma ancora più marcato, può essere notato per la disoccupazione giovanile (15-24 anni): con gli occhiali della Seco il tasso nei tre mesi in rassegna ha fluttuato fra il 1,8% e il 2,2%, mentre l'ILO lo vede al 10,5%. Anche in questo caso il dato elvetico supera sensibilmente quello di un nutrito gruppo di nazioni, a cominciare dalla Germania. Il tasso elvetico dei lavoratori anziani (50-64 anni) è invece nettamente inferiore, pari al 3,1%, mentre quello della fascia di mezzo (25-49 anni), con il 3,6%, è quasi perfettamente in linea con la media generale

La disoccupazione ILO interessa più gli stranieri

Può essere inoltre aggiunto che la disoccupazione ILO interessa nella Confederazione più gli stranieri (6,2%) che gli svizzeri (3,4%), nonché più le donne (4,6%) che gli uomini (3,9%).

Fondamentale risulta essere anche il livello di istruzione: chi non dispone di una formazione post-obbligatoria (7,8%) risulta più a rischio di chi può contare su una formazione di grado secondario (3,9%) o terziario (3,4%).

Sempre nel terzo trimestre il numero di persone disoccupate di lunga durata (cioè da un anno o più) ai sensi dell'ILO si attestava a quota 70'000, in flessione di 8000 rispetto allo stesso periodo del 2022. La quota dei disoccupati di lunga durata rispetto al totale dei senza lavoro è scesa dal 36,4% al 32,5%. La durata mediana di disoccupazione si è accorciata, passando da 179 a 157 giorni.