Previsioni congiunturali Economiesuisse: Pil +1,4% nel 2019

ATS

4.6.2019 - 10:50

Le esportazioni svizzere sono cresciute del 3,6% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso e non sono apparentemente state toccate dal conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina dall'imminenza della Brexit (foto simbolica)
Le esportazioni svizzere sono cresciute del 3,6% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso e non sono apparentemente state toccate dal conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina dall'imminenza della Brexit (foto simbolica)
Source: KEYSTONE/AP CHINATOPIX

Economiesuisse mantiene le sue previsioni di una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,4% quest'anno. Per il 2020 avanza una prima stima pari a un +1,2%.

L'economia ha iniziato il 2019 sotto buoni auspici: i settori orientati al mercato interno nonché le aziende esportatrici hanno registrato tassi di crescita solidi, facendo dimenticare un debole secondo semestre 2018, ricorda la Federazione delle imprese svizzere in un comunicato odierno.

Le esportazioni sono cresciute del 3,6% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso e non sono apparentemente state toccate dal conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina o dall'imminenza della Brexit. Questa evoluzione sorprendente si spiega innanzitutto con lo sviluppo positivo della congiuntura europea (+0,4% nei primi tre mesi dell'anno). Sul fronte interno la costruzione, il commercio e il settore finanziario hanno registrato generalmente una crescita significativa.

Rallenta la crescita

La fase d'espansione non si è ancora conclusa, ma gli impulsi di crescita stanno gradualmente cessando e si prevede un significativo rallentamento nel secondo semestre, rileva Economiesuisse. Da una parte, si risentirà maggiormente il rallentamento della crescita economica mondiale. I conflitti commerciali, il rafforzamento del protezionismo e la lunga fase d'incertezza economica in Europa lasciano tracce sempre più visibili, pesando sul commercio mondiale e sull'evoluzione delle esportazioni svizzere, che dovrebbero crescere del 2,5% nel 2019 e dell'1,7% nel 2020.

Dall'altra parte, anche l'economia interna ha superato la fase di massima crescita. Ma vi sono anche delle buone notizie. I settori meno sensibili alla congiuntura, come le assicurazioni, le attività di consulenza e i fiduciari o la sanità sostengono l'evoluzione economica. Inoltre, le prospettive sono positive per il settore bancario e quello del turismo.

Leggeri progressi per l'anno prossimo

L'anno prossimo l'economia interna si svilupperà in maniera relativamente robusta e le esportazioni progrediranno leggermente. Nonostante le importanti incertezze concernenti l'evoluzione dell'economia mondiale, le industrie delle macchine, dei tessili e dell'orologeria sono moderatamente ottimiste per il 2020.

L'industria chimica e farmaceutica dovrebbe proseguire la sua espansione, anche se non manterrà il tasso di crescita elevato degli ultimi tempi. Le banche e l'industria alberghiera si attendono anche in futuro un'evoluzione positiva: ciò contribuisce a sostenere l'economia interna che sarà inoltre confrontata alla stagnazione del settore della costruzione. Gli investimenti in questo settore dovrebbero aumentare dello 0,5% quest'anno e rimanere invariati il prossimo.

Freno a mano tirato

Le altre grandi componenti del Pil, ossia i consumi privati e pubblici, registrano una crescita costante ma non dinamica di circa l'1% l'anno. Il capo economista della federazione Rudolf Minsch, citato nel comunicato, riassume così la situazione: «nel 2020 l'economia svizzera crescerà con il freno a mano leggermente tirato e non potrà sfruttare pienamente il suo potenziale».

Quanto al mercato del lavoro, se paragonata a quella degli ultimi trimestri la richiesta di manodopera non è più così forte nel 2019, e l'eccedenza di domanda si riassorbe lentamente. Secondo Economiesuisse quest'anno la disoccupazione scenderà unicamente a causa di fattori stagionali. Il tasso di disoccupazione medio dovrebbe raggiungere il 2,4% quest'anno e aumentare leggermente il prossimo (2,5%).

L'inflazione

Il rallentamento della crescita attenua la progressione dei prezzi. Il tasso d'inflazione – +0,5% nel 2019 e +0,7% nel 2020 – resterà al di sotto dell'1%, nonostante la politica monetaria espansiva della Banca nazionale svizzera (BNS). Si può pertanto presumere che quest'anno la BNS non modificherà i suoi tassi d'interesse. Il rischio di surriscaldamento del mercato immobiliare svizzero si è comunque leggermente attenuato negli ultimi mesi, rileva l'organizzazione.

Quest'ultima ricorda che le previsioni congiunturali per il 2020 sono soggette a grandi incertezze: in primo luogo, il conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina potrebbe avere un impatto maggiore sull'economia mondiale di quanto si presuma oggi. Secondo, la situazione in Italia rimane imprevedibile. Terzo, la congiuntura europea potrebbe subire notevoli danni da una Brexit dura. Se questi rischi negativi venissero eliminati, la congiuntura svizzera potrebbe registrare un'evoluzione migliore del previsto e allentare il freno a mano.

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