Turismo e mega-progettiEiger Express: velocissimi sullo Jungfraujoch, ma non mancano dubbi
hm, ats
2.12.2020 - 14:01
Fra pochi giorni – sabato 5 dicembre – entra in funzione l'Eiger Express, una funivia che potrebbe cambiare parecchio il turismo nella regione dell'Eiger, la celebre vetta delle Alpi bernesi, abbreviando i tempi di percorrenza.
Non tutti sono però entusiasti: a parte il notevole impatto visivo in una regione di straordinaria ricchezza paesaggistica, anche sul fronte prettamente economico non mancano i dubbi di chi teme un turismo ancora più frettoloso e magari quindi, in ultima analisi, meno redditizio.
I numeri sono impressionanti. Il potenziamento complessivo – operato da Jungfraubahn, una società quotata in borsa che gestisce gli impianti della regione – è costato 470 milioni di franchi. I promotori hanno puntato sulla diminuzione dei tempi di percorrenza: grazie alla nuova struttura salire da Grindelwald allo Jungfraujoch – meta ultima di molti turisti: 1 milione nel 2019 – necessiterà solo di 43 minuti, contro l'attuale 1 ora e 28 minuti. I tempi di arrivo sull'Eigergletscher (cioè sulle piste da sci) da Berna o da Zurigo si accorciano di 47 minuti.
Il progetto complessivo comprende due assi, da cui il nome V-Bahn. In pratica vi sono due funivie che partono dal nuovo terminal Grindelwald Grund: quella che porta al Männlichen, con cabine da dieci persone, già in funzione, e quella – sabato l'apertura – che punterà sull'Eigergletscher, con cabine della capienza di 26 persone. Il piano comprende anche una nuova stazione Rothenegg sulla tratta Interlaken-Grindelwald delle Berner Oberland-Bahnen (BOB), che consente l'interscambio diretto tra il terminal Grindelwald Grund e il resto della rete di trasporto pubblico, nonché un autosilo con un migliaio di posteggi a Grindelwald Grund, destinato agli ospiti che giungono in auto e direttamente collegato con il terminal.
Se sulla necessità di rinnovare la funivia del Männlichen erano tutti d'accordo, sul secondo asse, l'Eiger Express, si è invece acceso un dibattito fortissimo, con toni anche duri da entrambe le parti, favorevoli e contrari.
Da un lato vi era la Jungfraubahn, il più grande datore di lavoro della regione, con a capo il Ceo Urs Kessler. L'obiettivo dell'impresa è duplice: da una parte mantenere lo Jungfraujoch competitivo a livello internazionale come faro turistico, tenendo conto che uno dei fattori che contribuisce al successo è il tempo di viaggio ridotto, dall'altra rafforzare Grindelwald come destinazione invernale ed estiva. Il progetto punta anche a una riduzione del trasporto privato motorizzato, grazie ai treni ogni 30 minuti da Interlaken.
Sul secondo lato della barricata si sono schierate organizzazioni e privati che hanno accusato la Jungfraubahn di fare troppo affidamento su una strategia di turismo di massa – asiatico, ma non solo – reputato insostenibile. Molte discussioni ha provocato anche l'impatto che la funivia ha sul paesaggio: in gioco vi è infatti una delle pareti più spettacolari delle Alpi, celebre per imprese alpinistiche e immortalata in diversi film. Non a tutti è sembrata una buona idea srotolare davanti al gioiello alpino quella che, sprezzantemente, è stata definita una «Wöschhäichi», una corda su cui stendere il bucato. La paura è che si possa distruggere il vero capitale turistico dell'area.
Fra gli stessi albergatori si sono levate voci per esprimere il timore che si vada verso un turismo sempre più «mordi e fuggi». Con tempi di percorrenza ancora più corti per arrivare allo Jungfraujoch molti visitatori rischiano di non mettere più nemmeno un piede a Grindelwald, è stato fatto notare. L'arrivo della pandemia di coronavirus, che affligge la regione – come tutta la Svizzera – ormai da nove mesi, non ha inoltre certamente diminuito i dubbi sulla strategia di crescita scelta da Jungfraubahn.
Una chiara maggioranza degli abitanti è però favorevole al progetto: lo aveva dimostrato nel 2014 il via libera con il 70% dato dall'assemblea comunale di Grindelwald. Erano seguite poi 17 opposizioni, da parte di privati e organizzazioni, nel frattempo risolte.
Fra pochi giorni quindi i turisti potranno accedere in massa alla funivia dell'Eiger Express, che si estende su circa 6,5 chilometri e si basa su sette pilastri. Ciascuna delle 44 cabine ha 26 posti, con riscaldamento e accesso Wi-Fi. Chi non sarà concentrato sullo smartphone potrà godere del panorama attraverso grandi finestre. La capacità di trasporto dell'impianto è di 2200 persone all'ora. Vi è però anche il modo per evitare la ressa: si può infatti accedere a una gondola VIP, aspettando in un'area speciale e facendo uso di un parcheggio riservato; prima però occorre pagare la quota sociale del cosiddetto Platinum Club, che ammonta a 12'000 franchi.
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