Svizzera Gli esperti prendono atto del calo dell'inflazione, ora gli occhi sono puntati sulla BNS

hm, ats

5.6.2023 - 14:00

Le previsioni sono di un aumento del tasso guida all'1,75%.
Le previsioni sono di un aumento del tasso guida all'1,75%.
Keystone

Il significativo calo dell'inflazione in Svizzera – i prezzi sono aumentati del 2,2% su base annua in maggio, a fronte del +2,6% di aprile – viene accolto favorevolmente dagli analisti.

Keystone-SDA, hm, ats

E ora si guarda alla Banca nazionale svizzera (BNS): malgrado il rallentamento del rincaro è previsto un ulteriore ritocco dei tassi.

Karsten Junius di Safra Sarasin afferma che è particolarmente incoraggiante che l'inflazione nei servizi sia rimasta al di sotto del 2%. Ciò indica che la pressione salariale è solo moderata e che gli effetti di secondo impatto della spinta inflazionistica non sono così forti come nella maggior parte degli altri paesi.

Alexander Koch di Raiffeisen Svizzera, dal canto suo, sottolinea che l'inflazione di fondo è già scesa leggermente sotto la soglia del 2% dopo una breve escursione al di sopra di essa.

La flessione del rincaro è dovuto principalmente alla forte diminuzione dei prezzi del petrolio, spiega Alessandro Bee, economista di UBS. Nel maggio 2022 il Brent costava in media 112 dollari al barile, mentre il mese scorso la quotazione era di soli 76 dollari. È probabile che questo effetto si intensifichi anche in giugno.

Gli ultimi sviluppi rassicurano anche la BNS

Stando agli esperti gli ultimi sviluppi dell'indice dei prezzi al consumo dovrebbero rassicurare anche la BNS, poiché l'inflazione si sta avvicinando molto di più all'obiettivo di stabilità, fissato a 0-2%. Junius si aspetta un ultimo aumento di 25 punti base del tasso guida (che salirebbe così all'1,75%) nella prossima riunione della BNS del 22 giugno.

Pure Bee pronostica un'altra mossa di 0,25 punti. Il calo dell'inflazione di fondo al di sotto del 2% è un segnale positivo, ma non dovrebbe impedire alla BNS di inasprire ulteriormente la sua politica monetaria, fra poco più di due settimane.

Secondo Koch nella riunione in questione la BNS potrebbe addirittura correggere al ribasso le sue proiezioni sull'inflazione, per la prima volta dopo molto tempo, segnalando così una minore necessità di ulteriori rialzi dei tassi. Attualmente l'istituto guidato da Thomas Jordan vede i prezzi salire del 2,6% nel 2023 e del 2,0% l'anno prossimo.