In ottobre Le esportazioni svizzere perdono slancio

hm, ats

18.11.2021 - 10:00

Meno movimento nei porti svizzeri durante il mese di ottobre.
Meno movimento nei porti svizzeri durante il mese di ottobre.
Keystone

Il commercio estero svizzero ha perso leggermente slancio in ottobre, sulla scia del minore dinamismo del comparto chimico-farmaceutico.

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Rispetto a settembre le esportazioni sono scese dell'1,4% a 20,8 miliardi di franchi, mentre le importazioni hanno subito un calo del 2,3% a 16,4 miliardi.

Il decimo mese dell'anno si chiude così con un eccedenza di 4,4 miliardi, vicina a quella record di 4,5 miliardi che risale ad agosto, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Amministrazione federale delle dogane (AFD).

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a -1,5% (export) e -4,4% (import). Le esportazioni arretrano dopo aver subito un ristagno in settembre: rimangono comunque su una tendenza positiva, per quanto rallentata, commentano gli specialisti dell'AFD.

Nel confronto con settembre i vari settori dell'export hanno mostrato andamenti assai differenti. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) -2,8 (a 10,9 miliardi di franchi); seguono le macchine e l'elettronica, sostanzialmente rimaste stabili (+0,7% a 2,6 miliardi), avanza l'orologeria (+2,2% a 1,9 miliardi), arretrano gli strumenti di precisione (-2,4% a 1,4 miliardi) e marciano quasi sul posto i metalli (+0,6% a 1,2 miliardi).

A livello geografico, il continente più importante per i prodotti con il marchio della balestra rimane l'Europa (+3,3% a 12,5 miliardi), che ha sofferto poco per lo scarso dinamismo mostrato dal principale paese di sbocco dell'export, la Germania (-0,3% a 3,5 miliardi). In forte calo è invece il Nordamerica (-10,1% a 3,8 miliardi), mentre stabile è l'Asia (+0,4% a 4,4 miliardi), dove va rilevata la cattiva performance della Cina (-3,4% a 1,3 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante è quello chimico-farmaceutico (-11,4% a 4,3 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,1% a 2,7 miliardi), veicoli (-9,4% a 1,4 miliardi), metalli (+0,2% a 1,4 miliardi), tessili e abbigliamento (+5,7% a 1,1 miliardi), nonché derrate alimentari (-2,0% a 1,0 miliardi). Riguardo alle regioni, il calo maggiore viene osservato in Europa (-4,4% a 11,3 miliardi); debole è anche l'Asia (-0,7% a 3,4 miliardi), mentre il Nordamerica (+9,9% a 1,2 miliardi) mette a a referto un incremento.