Commercio L'export svizzero ristagna in febbraio, mentre aumentano le importazioni

hm, ats

19.3.2024 - 11:00

Non sono poche le merci che passano dallo snodo fluviale di Basilea.
Non sono poche le merci che passano dallo snodo fluviale di Basilea.
Keystone

Esportazioni in stagnazione, importazioni in lieve aumento: è questo in estrema sintesi il quadro del commercio elvetico svizzero in febbraio.

Keystone-SDA, hm, ats

Stando ai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) l'export complessivo si è attestato a 21,2 miliardi di franchi, con una minima progressione dello 0,1% rispetto a gennaio, mentre l'import è salito del 2,9% a 18,9 miliardi.

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (vale a dire corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +0,2% (export) e +3,8% (import). Il secondo mese dell'anno si chiude così (tenendo conto degli arrotondamenti) con un'eccedenza di 2,2 miliardi, in diminuzione rispetto ai 2,7 miliardi di gennaio.

Nel confronto con ottobre i vari settori dell'export hanno mostrato andamenti assai differenti. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +0,7% (a 11,1 miliardi di franchi); seguono le macchine e l'elettronica (-0,4% a 2,7 miliardi), l'orologeria (-2,9% a 2,1 miliardi), gli strumenti di precisione (+3,2% a 1,4 miliardi) e i metalli (-0,9% a 1,1 miliardi).

A livello geografico, il continente più importante per il Made in Switzerland rimane l'Europa (-0,6% a 12,4 miliardi), con un contributo significativo fornito da Germania (-1,4% a 3,3 miliardi), Slovenia (+5,7% a 1,9 miliardi) e Italia (-0,5% a 1,6 miliardi).

In progressione è il Nordamerica (+1,3% a 4,2 miliardi), con gli Stati Uniti che mostrano una crescita ancora più dinamica (+1,8% a 3,9 miliardi) e consolidano il primato di paese più importante per le merci elvetiche. Fa invece un passo indietro l'Asia (-3,6% a 4,5 miliardi), con il sensibile arretramento della Cina (-15,2% a 1,2 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (+4,8% a 6,4 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,4% a 2,8 miliardi), veicoli (+19,0% a 1,8 miliardi), metalli (invariato a 1,2 miliardi), derrate alimentari (-0,5% a 1,1 miliardi), tessili e abbigliamento (-1,2% a 1,0 miliardi), nonché prodotti energetici (+6,0% a 0,9 miliardi).

Riguardo alle regioni, sono in progressione sia Europa (+0,3% a 13,3 miliardi), che l'Asia (+5,6% a 3,7 miliardi), come pure il Nordamerica (+1,3% a 1,3 miliardi).