Banche centrali Il presidente della FED Powell: «Non vedo una stagflazione né sulla crescita né sui prezzi»

SDA

1.5.2024 - 22:06

"È improbabile che la prossima mossa sia un rialzo dei tassi di interesse", ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell durante una conferenza a Washington.
"È improbabile che la prossima mossa sia un rialzo dei tassi di interesse", ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell durante una conferenza a Washington.
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«Abbiamo una crescita al 3%, un'inflazione sotto il 3%. Non capisco» perché si parla di stagflazione: «Non vedo né la stag né la flazione»: lo ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, sottolineando di non vedere «una stagflazione né sulla crescita né sull'inflazione».

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«Non so quando avremo la fiducia» necessaria per tagliare i tassi di interesse, ha ammesso Powell, ribadendo che ci vorrà probabilmente più tempo del previsto per ottenere la fiducia necessaria di un calo sostenibile dell'inflazione verso il 2% e ridurre il costo del denaro. Powell ha quindi chiarito che la Fed «ovviamente non sarebbe soddisfatta di un'inflazione al 3%. Torneremo nel tempo a un'inflazione al 2%».

«La politica monetaria ha bisogno di più tempo per funzionare, non è chiaro quanto tempo», ha spiegato Powell riferendosi all'effetto delle decisioni della Fed sull'inflazione.

«È improbabile che la prossima mossa sia un rialzo dei tassi di interesse» ma ottenere la «fiducia necessaria» per tagliare il costo del denaro richiederà più tempo di quanto previsto, ha aggiunto. «La politica monetaria è restrittiva e sta pesando sulla domanda» ma anche sul mercato del lavoro che, seppur «solido, si è raffreddato».

La banca centrale statunitense nelle sue decisioni non prende in considerazione gli eventi politici: le prossime elezioni «non rientrano» nelle decisioni della banca centrale, ha detto Powell rispondendo a una domanda sulla tempistica di un possibile taglio dei tassi di interesse.

Gli analisti ritengono che la Fed potrebbe tagliare i tassi in settembre, a ridosso del voto. Un'ipotesi che la esporrebbe a critiche in quanto un taglio dei tassi potrebbe spingere l'economia e aiutare Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca. Una riduzione a novembre non avrebbe invece alcuna influenza sul voto, in quanto la programmata riunione della Fed cade il 6 e 7 novembre, quindi dopo il voto.