Vigilanza Finma, la guerra in Ucraina non è una minaccia per le banche svizzere

hm, ats

5.4.2022 - 11:01

Il direttore Urban Angehrn e la presidente del consiglio di amministrazione Marlene Amstad sono concordi nel sottolineare l'importanza dei fondi propri.
Il direttore Urban Angehrn e la presidente del consiglio di amministrazione Marlene Amstad sono concordi nel sottolineare l'importanza dei fondi propri.
Keystone

La guerra in Ucraina non rappresenta un rischio generalizzato per il sistema bancario svizzero: lo afferma la Finma, l'Autorità di vigilanza dei mercati finanziari.

Keystone-SDA, hm, ats

«Alcuni istituti sono puntualmente più esposti a causa del conflitto, ma dal nostro punto di vista non sussiste attualmente alcun pericolo sistemico», ha affermato Urban Angehrn, direttore della Finma, nella conferenza stampa annuale, stando al testo scritto del suo discorso. L'obiettivo del regolatore è quello di identificare i rischi generalizzati e i potenziali effetti di contagio all'interno del sistema bancario.

In questo contesto, la Finma è particolarmente interessata al rispetto delle regole in materia di fondi propri e liquidità, così come all'applicazione delle sanzioni e alla gestione dei rischi operativi.

Le sanzioni sono da rispettare

Tra le attività che presentano rischi per gli istituti elvetici figurano i prestiti ai debitori russi, gli investimenti diretti in titoli russi, i crediti lombard e le attività con derivati. Potrebbero subire perdite, a causa delle sanzioni, anche i finanziamenti del commercio con il paese di Vladimir Putin.

«Il settore deve gestire i suoi affari in modo impeccabile e quindi anche rispettare le sanzioni», ha insistito Angehrn. La Finma non ha comunque constatato manchevolezze a questo proposito. «Al contrario: le banche affrontano questo argomento molto seriamente».

Da non sottovalutare sono anche i rischi operativi, compreso il pericolo di attacchi informatici, aumentati negli ultimi mesi contro le aziende svizzere in tutti i settori. Ma nel complesso, l'attività delle banche svizzere in relazione alla Russia «è piuttosto ridotta rispetto a quella relativa ad altri mercati», ha ricordato l'alto funzionario con dottorato in matematica a Harvard e master in fisica teorica al Politecnico federale di Zurigo.

Buona la stabilità delle banche svizzere

Più in generale secondo la presidente del consiglio di amministrazione della Finma Marlene Amstad eventi quali la guerra in Ucraina e la pandemia, ma anche casi come come Greensill e Archegos dimostrano l'importanza di una solida capitalizzazione e di sufficienti riserve di liquidità per le banche. La stabilità delle istituzioni finanziarie svizzere è buona» e la piazza finanziaria elvetica «poggia su basi solide e stabili», ha sottolineato la 54enne.

Intanto il settore immobiliare e ipotecario continua a crescere, ignorando le crisi. «Vi sono chiari segnali di surriscaldamento», ha detto a questo proposito Angehrn. «Negli ultimi 20 anni, i prezzi degli immobili sono cresciuti più velocemente dei prezzi al consumo, dei salari e del prodotto interno lordo», ha osservato il 57enne. «Questa tendenza è diventata più pronunciata dall'inizio della pandemia di coronavirus».

Meno regole per il mercato ipotecario?

Di fronte a un mercato ipotecario che presenta un volume di 1100 miliardi di franchi, cioè più del bilancio di una banca di importanza sistemica come UBS, Credit Suisse o Raiffeisen, la Finma si oppone a un allentamento dei criteri di concessione dei prestiti immobiliari.

Norme meno severe porterebbero a un'accelerazione ancora maggiore della domanda, mette in guardia Angehrn. «Questo farebbe ulteriormente aumentare i prezzi già ora elevati, mentre l'offerta sta crescendo solo lentamente».

L'appuntamento annuale con i media è stata anche l'occasione per informare sull'attività corrente. Nel 2021 la Finma ha svolto 650 accertamenti, avviando 20 procedimenti concreti, che l'autorità – usando un termine inglese – chiama «di enforcement»; l'anno prima i numeri erano stati rispettivamente 628 e 33. Le spese d'esercizio si sono mantenute costanti a 126 milioni di franchi. L'organico è salito da 501 a 519 impieghi a tempo pieno.