Studio Raiffeisen «I forti aumenti degli affitti sono solo una questione di tempo»

hm, ats

9.2.2023 - 14:04

Affittare un nuovo appartamento rischia di essere una faccenda sempre più cara.
Affittare un nuovo appartamento rischia di essere una faccenda sempre più cara.
Keystone

Le pigioni stanno per aumentare sensibilmente in Svizzera: è quanto prevede un'analisi di Raiffeisen, che constata un'ulteriore accentuazione della penuria di alloggi, mostrata fra l'altro anche dal netto calo degli annunci.

9.2.2023 - 14:04

Il forte impulso immigratorio fa impennare ulteriormente la domanda di spazi abitativi, ma non vi sono segnali di un ampliamento dell'offerta, spiegano gli esperti della banca. Di conseguenza il numero di locali sfitti si sta riducendo «in tempi record». «È solo una questione di tempo prima che gli affitti di mercato registrino forti aumenti», sostiene Martin Neff, economista capo dell'istituto, citato in un comunicato odierno.

Al contrario, per chi è già inquilino del suo alloggio non ci sarà un'impennata dei canoni locativi. Infatti, nel 2023 il tasso d'interesse di riferimento ipotecario su cui si basano le pigioni aumenterà probabilmente per la prima volta dopo 13 anni ma, stando alle stime, «solo» il 45% dei locatari – spiega Raiffeisen – sarà interessato da tale primo aumento. Questo perché nella fase di calo del tasso di riferimento gran parte delle famiglie non si è avvalsa del diritto alla riduzione degli affitti.

«Per il momento è direttamente interessato dal primo aumento del tasso d'interesse di riferimento solo il 18% dei locatari che avevano richiesto una riduzione del canone dopo l'ultimo ritocco del tasso, così come il 27% dei nuclei familiari che si sono trasferiti o si sono nuovamente insediati dopo la riduzione», spiega Neff.

Secondo Raiffeisen a causa della mancanza di esperienza con l'aumento del tasso di riferimento è difficile stimare quanti padroni di casa riusciranno effettivamente a imporre aumenti degli affitti, ove sussiste il potenziale. Come in caso di riduzione del tasso d'interesse di riferimento, anche nella direzione opposta non c'è un automatismo.

«Si prevede tuttavia una certa asimmetria, dato che di norma i locatori sono meglio informati sui meccanismi e sulle regole del gioco del mercato e sono organizzati in modo più professionale», sostiene l'istituto. Soprattutto gli investitori istituzionali sono obbligati nei confronti dei loro clienti a effettuare una gestione orientata al rendimento del loro portafoglio. «Solo pochi degli inquilini interessati possono quindi sperare nella benevolenza dei proprietari», conclude Neff.

hm, ats