Banche Fusione UBS-CS? Scholl (ZKB): «Le banche cantonali sono pronte»

ATS

19.10.2020 - 19:04

Pronti a ereditare clienti da UBS e Credit Suisse.
Pronti a ereditare clienti da UBS e Credit Suisse.
Source: KEYSTONE/ENNIO LEANZA

Le banche cantonali si fregherebbero le mani se UBS e Credit Suisse (CS) dovessero operare una fusione. Lo sostiene il presidente della direzione di Zücher Kantonalbank (ZKB) Martin Scholl.

Il manager in un'intervista lancia anche un messaggio ai piccoli risparmiatori: non abbiate paura dei tassi negativi, almeno per il momento.

«Non credo in una fusione tra CS e UBS», afferma Scholl in dichiarazioni riportate da Blick online. «Il prezzo di un'unione, che potrebbe essere sensata in una prospettiva globale, sarebbe l'attività svizzera delle due grandi banche: sarebbe un prezzo elevato».

«Detto per inciso, le banche cantonali sarebbero ben contente di poter accogliere i clienti delle grandi banche: una fusione fra CS e UBS farebbe partire i tappi di spumante presso gli istituti cantonali!», aggiunge il 59enne.

Il COVID-19 ha inasprito la situazione sul fronte dei tassi

Secondo Scholl, la crisi del coronavirus ha inasprito ulteriormente la situazione sul fronte dei tassi, perché la Svizzera, nonostante il debito statale, si trova in una situazione migliore della gran parte degli altri Paesi europei. «Questo rende il franco ancora attraente e aumenta la pressione al rialzo».

Il Paese dovrà quindi vivere a lungo con gli effetti collaterali. «Nessun interesse sui risparmi e sui fondi pensionistici. E soldi a buon mercato per i debitori. Con conseguenze per l'attività bancaria: la differenza di tasso d'interesse tra il denaro preso in prestito e quello depositato è più bassa che mai», osserva il Ceo di ZKB. «Le banche devono quindi diversificare le loro fonti di reddito».

Si chiederà quindi ai clienti di passare alla cassa? «I piccoli risparmiatori non devono temere tassi di interesse negativi, a condizione che la Banca nazionale non modifichi radicalmente la sua politica monetaria», risponde Scholl.

«Tuttavia, chi vuole solo parcheggiare il denaro in banca su vasta scala, senza fare altri affari, pagherà interessi negativi a partire dal primo franco», aggiunge il manager che figura fra i dirigenti più pagati della Svizzera, con un salario di circa 2 milioni di franchi.

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