Energia e ambiente Gb: ok a mega discusso giacimento petrolio, «contro tirannia Putin»

SDA

27.9.2023 - 14:01

Le piattaforme nel Mare del Nord (qui quella di Elgin, al largo della Scozia) sono sempre più criticate.
Le piattaforme nel Mare del Nord (qui quella di Elgin, al largo della Scozia) sono sempre più criticate.
Keystone

Via libera finale anche dai regolatori dell'autorità indipendente britannica ad hoc ai progetti di sfruttamento di Rosebank, il più grande giacimento petrolifero subacqueo vergine individuato nel mare del Nord.

Keystone-SDA

Si trova nel territorio della Scozia, 80 miglia a ovest delle Shetland e si stima racchiuda 500 milioni di barili di greggio.

La decisione arriva sulla scia del contestato annuncio del governo conservatore di Rishi Sunak sul rilancio delle trivellazioni nel Regno Unito (in nome della «sicurezza energetica», della situazione economica attuale e dei contraccolpi delle sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina); nonché, a seguire, sull'allentamento di vari impegni intermedi della strategia promossa finora in sede internazionale verso la transizione verde e il raggiungimento dell'obiettivo dichiarato delle emissioni zero di CO2 entro il 2050 in risposta ai cambiamenti climatici.

L'autorità, nel dare l'ok, ha sottolineato che il progetto dovrà essere reso compatibile con l'obiettivo delle emissioni zero, ma di fatto ha sdoganato l'avvio dei lavori. A dispetto delle proteste di ambientalisti, di parte del mondo politico e di settori delle comunità locali.

Il governo Sunak ha da parte sua commentato positivamente lo sblocco della situazione evocando investimenti e benefici economici per «miliardi di sterline» a regime, accanto alla creazione nell'immediato di «1600 posti di lavoro». Il giacimento di Rosebank, a detta di Downing Street, è destinato inoltre a rendere il regno «più sicuro di fronte a tiranni come Vladimir Putin» che sono alla testa di paesi leader produttori di gas e petrolio.

Il mese scorso circa 50 parlamentari di vari gruppi rappresentati a Westminster avevano denunciato il progetto Rosebank per gli effetti che esso minaccia di avere sull'inquinamento dell'aria e, di conseguenza, sull'emergenza climatica: con un rilascio calcolato in 200 milioni di tonnellate supplementari di diossido di carbonio in caso di sfruttamento pieno delle risorse di petrolio (e gas).

Il partito dei Verdi – all'opposizione a Londra, ma al governo in Scozia nell'amministrazione locale in alleanza con gli indipendentisti dello Scottish National Party (Snp) – ha oggi rincarato la dose, bollando l'iniziativa come «moralmente oscena» rispetto al futuro e come «un crimine contro il clima» del pianeta. Mentre il Labour neomoderato di Keir Starmer ha già fatto sapere – al contrario – di non avere intenzione di rovesciare questa decisione del governo Tory di Sunak se, come i sondaggi indicano al momento, dovesse andare al potere alle prossime elezioni politiche britanniche previste verso fine 2024.