Materie prime Glencore, dopo quasi 20 anni se ne va il Ceo Glasenberg

hm, ats

23.3.2021 - 12:06

Uno dei grandi manager della Svizzera va in pensione.
Uno dei grandi manager della Svizzera va in pensione.
Keystone

Dopo quasi due decenni Ivan Glasenberg si ritira dai vertici del colosso delle materie prime Glencore. Durante il suo regno l'imprenditore oggi 64enne ha portato l'azienda in borsa e l'ha resa la più importante della Svizzera, in termini di fatturato.

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Ha però anche avuto a che fare con problemi di immagine e grane giuridiche.

Il passaggio di consegne da Glasenberg al manager responsabile del settore carbone, Gary Nagle, era stato comunicato in dicembre durante una giornata degli investitori: oggi l'impresa con sede a Baar (ZG) ne ha precisato i contorni, facendo sapere che l'avvicendamento avverrà a fine giugno. Per assumere il nuovo compito, il primo luglio, Nagle si trasferisce dall'Australia alla Svizzera.

Glasenberg era entrato nel gruppo nel 1984, quando l'entità ancora si chiamava Marc Rich + Co. Nel 2002 aveva assunto la presidenza della direzione. Per poter meglio operare acquisizioni la società nel 2011 era stata quotata alla borsa di Londra: un'operazione che aveva reso miliardario il manager di origine sudafricana, che deteneva una partecipazioni di quasi il 16%. Ancora oggi Glasenberg figura fra gli svizzeri più ricchi: il periodico Bilanz stima il suo patrimonio a 2,5-3 miliardi.

Nel 2013 era stato anche l'architetto della fusione con il concorrente Xstrata, con sede a Zugo. Un analogo tentativo di nozze con il colosso minerario britannico-australiano Rio Tinto era invece fallito. Glencore è comunque l'azienda elvetica che mostra i numeri più elevati nel conto economico: il giro d'affari 2020 è stato di 142 miliardi di dollari.

La società è però anche stata spesso accusata di violazioni di diritti umani, di corruzione e di mancato rispetto dell'ambiente, in relazione alle sue molte miniere in vari paesi. Per diverse organizzazioni non governative rappresenta l'esempio da non seguire. Anche alcune autorità si sono interessate delle attività del gruppo, avviando indagini penali.

La società ha peraltro annunciato oggi pure un'altra partenza di rilievo: il consigliere d'amministrazione John Mack non richiederà il rinnovo del mandato nell'assemblea degli azionisti del 29 aprile. Ex co-Ceo di Credit Suisse (2001-2005) e numero uno della banca d'affari americana Morgan-Stanley, Mack fa parte dell'organo di sorveglianza dal 2013.

Glencore è una multinazionale presente in oltre 35 paesi con 145'000 dipendenti, che si occupa di 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative. Il gruppo ha le sue origini nell'entità fondata nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, morto nel 2013 a Lucerna. Per anni sulla lista dei ricercati più importanti dell'FBI americana, Rich aveva quattro cittadinanze: belga, israeliana, spagnola e americana. Accusato negli anni 80 dalla giustizia statunitense di evasione fiscale e commercio illegale di petrolio con l'Iran durante la crisi degli ostaggi, era stato graziato nel 2001 da Bill Clinton nel suo ultimo giorno di presidenza.