Materie prime Glencore produce più petrolio e carbone, ma meno rame e oro

hm, ats

1.2.2023 - 10:01

Tra le varie materie prime, spicca la forte crescita del cobalto, elemento molto importante per la produzione di batterie.
Tra le varie materie prime, spicca la forte crescita del cobalto, elemento molto importante per la produzione di batterie.
Keystone

Meno rame, zinco, oro e argento, ma in compenso nettamente più petrolio, carbone e cobalto: questa in estrema sintesi la fotografia scattata dal gigante delle materie prime Glencore nel suo rapporto di produzione relativo al 2022.

Keystone-SDA, hm, ats

«Nel complesso, i volumi sono stati in linea con le nostre previsioni riviste di ottobre», afferma il presidente della direzione Gary Nagle, citato in un comunicato odierno.

Le tendenze riscontrate per rame e zinco riflettono l'effetto base legato alla vendite di attività (fra l'altro in Bolivia), i vincoli geotecnici del Katanga e le difficoltà delle catene di approvvigionamento in Kazakistan.

Nel dettaglio, in forte crescita risulta il petrolio, la cui estrazione è aumentata del 16% a 6,1 milioni di barili. Salgono anche carbone (+6% a 103 milioni di tonnellate), nickel (+5% a 102'300 tonnellate) e soprattutto cobalto (+40% a 31'300 tonnellate), un elemento chimico essenziale per la produzione di batterie. In flessione si sono per contro rivelati rame (-12% a 1,2 milioni tonnellate), zinco (-16% a 1,1 milioni di tonnellate), argento (-25% a 31'519 migliaia di once) e oro (-18% a 809 migliaia di once).

Quotata alle borse di Londra e Johannesburg (mercati che hanno reagito bene alle novità di oggi, con rialzi di circa l'1%), Glencore è una multinazionale con sede a Baar (ZG) e presente in oltre 35 paesi con 135'000 dipendenti, che si occupa di 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative.

Il gruppo ha le sue origini nel Marc Rich Group fondato nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, morto nel 2013 a Lucerna.