Rapporto 2021 Glencore produce più petrolio, ma meno carbone, rame e oro

hm, ats

2.2.2022 - 19:00

Glencore è un gigante del suo settore.
Glencore è un gigante del suo settore.
Keystone

Meno carbone, rame, zinco, oro e argento, ma in compenso nettamente più petrolio: questa in estrema sintesi la fotografia scattata dal gigante delle materie prime Glencore nel suo rapporto di produzione relativo al 2021.

Keystone-SDA, hm, ats

La pandemia ha dominato la vita quotidiana di dipendenti, famiglie, comunità locali e della società in generale, affermano i vertici in un comunicato odierno. «Come operatore responsabile, la nostra massima priorità è proteggere la sicurezza e la salute del nostro personale e delle comunità che ospitano le nostre attività». Mantenere la produzione è comunque stato importante, «in quanto molti dei nostri prodotti, così cruciali per la decarbonizzazione, l'approvvigionamento energetico e la produzione industriale, hanno visto livelli più elevati di domanda».

L'estrazione di carbone è diminuita (rispetto all'anno precedente) del 3%, scendendo a 103 milioni di tonnellate, ha indicato oggi l'azienda con sede a Baar (ZG). Il quadro generale del comparto continua a rimanere difficile, osserva la dirigenza. Il prezzo di vendita è comunque nettamente aumentato: è salito in media a 104 dollari per tonnellata, a fronte dei 57 dollari del 2020.

In forte crescita risulta il petrolio, la cui estrazione è progredita del 34% a 5,3 milioni di barili. In calo per contro si è rivelato il rame (-5% a 1,2 milioni di tonnellate), su cui ha pesato la vendita di una miniera in Zambia, così come lo zinco (-4% a 1,1 milioni di tonnellate), il piombo (-14% a 222'300 tonnellate) il nickel (-7% a 102'300 tonnellate), l'argento (-4% a 32 milioni di once) e l'oro (-12% a 0,8 milioni di once). In contro tendenza si è mosso il ferrocromo (+43% a 1,5 milioni di tonnellate).

Quotata alle borse di Londra e Johannesburg, Glencore è una multinazionale presente in oltre 35 paesi con 135'000 dipendenti, che si occupa di 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative. Il gruppo ha le sue origini nel Marc Rich Group fondato nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, morto nel 2013 a Lucerna.