Made in SwitzerlandL'Industria orologiera guarda avanti con positività
hm, ats
14.10.2021 - 08:55
I produttori svizzeri di orologi sono molto più ottimisti di quanto fossero mesi or sono sulle prospettive economiche del settore: il 60% prevede di raggiungere livelli di vendita pre-pandemia entro la fine dell'anno prossimo.
Keystone-SDA, hm, ats
14.10.2021, 08:55
SDA
Il 24% dei 67 dirigenti d'azienda interpellati nell'ambito di un sondaggio di Deloitte ritengono di poter raggiungere i volumi ante-Covid ancora nel 2021, il 36% nel 2022 e il 25% entro la fine del 2023.
La società di consulenza ha anche condotto un rilevamento presso 5600 consumatori in vari paesi importanti per il Made in Switzerland. Quasi un interpellato su tre (32%) afferma di voler acquistare un orologio di lusso di seconda mano nei prossimi dodici mesi, una quota raddoppiata rispetto a un'indagine effettuata l'anno scorso. La scelta in questione viene fatta per il prezzo più basso (44%), la possibilità di acquistare un modello fuori produzione (31%), a scopo di investimento (26%) e per motivi di sostenibilità (25%).
Sharing economy
La tendenza è ancora più marcata tra i giovani, «forse per effetto della sharing economy (economia condivisa o collaborativa) o per una maggiore coscienza sociale», commenta Karine Szegedi, responsabile di settore presso Deloitte, citata in un comunicato odierno.
La grande maggioranza dei dirigenti interpellati (67%) reputa che gli orologi usati siano un'opportunità per consentire a una nuova clientela di conoscere il proprio marchio o di entrare in generale in contatto con il mercato del lusso. Il 65% sta attuando un qualche tipo di strategia rivolta al comparto dell'usato certificato. «Considerando che i consumatori sono più attenti all'ambiente, il mercato dell'usato svolge un ruolo fondamentale nella creazione di un approccio più circolare e sostenibile per l'industria degli orologi di lusso», si dice convinta Szegedi.
Parola d'ordine: sostenibilità
La sostenibilità è considerata importante dal 93% dai responsabili aziendali. Il 72% sta aumentando gli investimenti in questo campo e il 16% intende farlo in futuro. I marchi stanno cambiando le loro strategie, analizzando le catene di fornitura complesse e coinvolgendo attori esterni per controllare e certificare il loro impegno. Sul fronte dei consumatori, una media del 60% – con punte del 71% per i Millennial – afferma di considerare gli aspetti legati alla sostenibilità al momento dell'acquisto di un orologio.
«Per attirare e fidelizzare i clienti, soprattutto i più giovani, i produttori devono comunicare in maniera trasparente quanto stanno facendo per ridurre al minimo l'impatto ambientale», riassume Szegedi. «Per l'industria orologiera svizzera questo rappresenta un'opportunità per migliorare ulteriormente la propria immagine come settore che produce beni durevoli e tramandabili per generazioni».
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