Banche Julius Bär guadagna meno, ma supera le previsioni e vola in borsa

hm, ats

2.2.2023 - 11:07

Julius Bär è un marchio molto noto nel campo dell'amministrazione patrimoniale.
Julius Bär è un marchio molto noto nel campo dell'amministrazione patrimoniale.
Keystone

Julius Bär ha guadagnato meno l'anno scorso, ma a giudizio degli analisti gli affari della banca zurighese specializzata nell'amministrazione patrimoniale presente anche sulla piazza di Lugano sono andati molto bene, considerato il quadro generale.

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In borsa l'azione ha così preso il volo.

Stando al bilancio diffuso stamani l'utile netto si è attestato a 950 milioni di franchi, il 12% in meno del risultato record del 2021. I ricavi sono per contro rimasti stabili a 3,8 miliardi. Gli afflussi netti di denaro hanno ammontato a 9 miliardi di franchi, a fronte dei quasi 20 miliardi di franchi arrivati l'anno precedente. Dopo un deflusso netto nella prima metà dell'anno, la raccolta di nuovi capitali si è ripresa e ha accelerato verso la fine, sottolineano i vertici dell'istituto in un comunicato.

Julius Bär si basa sui propri punti di forza per attirare il denaro dei clienti, ha affermato in una teleconferenza il Ceo Philipp Rickenbacher. La banca non ha quindi beneficiato in modo specifico dei problemi di Credit Suisse (CS). Ci sono stati alcuni afflussi di denaro da parte di clienti CS, ma non sono stati «straordinari», ha detto il manager. I soldi sono arrivati da tutte le regioni: dalla Svizzera e dall'Europa, ma anche dal Medio Oriente e dall'Asia.

Julius Bär fa anche sapere che gli impegni in Russia sono molto limitati e rappresentano ormai solo una piccola parte degli attivi in gestione del gruppo bancario. Dall'invasione dell'Ucraina il gestore patrimoniale non ha accettato nuovi clienti domiciliati nel paese di Vladimir Putin e ha chiuso la sua filiale di consulenza a Mosca. Alla fine del 2022, circa lo 0,7% dei 424 miliardi di franchi di patrimoni in gestione (AuM) apparteneva a cittadini russi senza permesso di soggiorno in Svizzera o nello Spazio economico europeo. La banca afferma di essere in regola con tutte le sanzioni nazionali e internazionali, aggiungendo che l'esposizione al rischio Russia «non è significativa».

Per quanto concerne gli azionisti, l'istituto prevede di lasciare il dividendo invariato a 2,60 franchi. Il programma di riacquisto di titoli in corso dovrebbe essere completato entro la fine di febbraio, con l'importo massimo autorizzato di 400 milioni di franchi.

Il mancato annuncio di nuovi riacquisti di azioni è stato accolto con una certa delusione da taluni esperti finanziari, che per il resto hanno avuto parole favorevoli per le cifre pubblicate, in particolare in relazione all'afflusso di nuovi fondi. L'effetto in borsa non è così mancato: in mattinata il titolo Julius Bär è arrivato a guadagnare oltre il 5%. Dall'inizio dell'anno il corso è salito dell'11% e la stessa performance si registra sull'arco di 52 settimane. Sull'arco di tre anni l'azione è invece progredita del 23%.

Fondata a Zurigo nel 1890, Julius Bär è quotata alla borsa svizzera dal 2005. Oggi è attiva esclusivamente nel private banking. È presente in 12 località elvetiche, fra cui Lugano e St. Moritz (GR), e ha anche numerose sedi all'estero. L'organico comprende 6900 posti di lavoro a tempo pieno, di cui circa 1250 occupati da consulenti.