Le turbolenze del mercati finanziari legate al coronavirus spingono al rialzo gli utili di Julius Bär, che raggiungono valori record.
Grazie all'accresciuta attività dei clienti la banca privata zurighese ha chiuso il primo semestre con un risultato netto di 491 milioni di franchi, il 43% in più dello stesso periodo del 2019.
L'utile rettificato, cioè al netto delle acquisizioni e dei disinivestimenti, è salito del 34% a 524 milioni, ha indicato oggi l'istituto presente anche sulla piazza di Lugano. I risultati pubblicati sono i migliori nella storia del gruppo.
Lo sviluppo negativo dei mercati e il rafforzamento del franco hanno per contro comportato un calo dei patrimoni amministrati, che a fine giugno si attestavano a 402 miliardi, in flessione del 6% rispetto a dicembre. Nello stesso periodo di tempo la somma di bilancio ha raggiunto 107 miliardi (+5%).
Nella nota il presidente della direzione Philipp Rickenbacher parla comunque di «risultati eccezionali», che mostrano la forza del modello d'affari dell'azienda. Julius Bär ha dato anche la giusta priorità agli investimenti in tecnologia, aggiunge il Ceo.
«Il pieno impatto economico del coronavirus deve ancora venire: tuttavia siamo fiduciosi di essere ben preparati per un secondo semestre che si annuncia impegnativo», afferma il manager. La società si ritiene in una posizione eccellente per mantenere stabile l'attività e sfruttare le opportunità che si presenteranno. La capitalizzazione viene definita solida, con un CET1 del 13,9%.
Fondata a Zurigo nel 1890, Julius Bär è quotata alla borsa svizzera dal 2005. Oggi è attiva esclusivamente nel private banking. È presente in 12 località elvetiche, fra cui Lugano e St. Moritz, e ha anche numerose sedi all'estero.
La società ha alle spalle anche anni in cui ha fatto parlare di sé non solo in ambito strettamente economico, in particolare per fatti avvenuti quando il numero uno era Boris Collardi, presidente della direzione dal 2009 al 2017. Sulla banca stanno attualmente indagando sia l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari (Finma), sia la procura di Zurigo. Si parla in particolare di violazione delle regole in materia di riciclaggio.
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