BancheKeller-Sutter insiste: più capitale proprio per UBS per limitare i rischi
tl, ats
30.4.2024 - 07:00
La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha ribadito la sua richiesta di aumentare il capitale proprio di UBS e delle sue filiali all'estero.
Keystone-SDA, tl, ats
30.04.2024, 07:00
SDA
L'obiettivo dello Stato è quello di limitare il rischio. Questo anche perché il bilancio di UBS è due volte più grande del prodotto interno lordo della Svizzera, ha dichiarato questa sera la responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) nel programma Eco Talk della televisione svizzero tedesca SRF.
Alcuni stralci dell'intervista erano già stati diffusi nell'edizione principale del telegiornale dell'emittente pubblica.
Secondo stime, il capitale proprio aggiuntivo costerebbe a UBS tra i 15 e i 25 miliardi di franchi.
Keller-Sutter non ha confermato la cifra, ma l'ha definita plausibile, come aveva già fatto due settimane or sono in dichiarazioni al quotidiano zurighese Tages-Anzeiger.
Rischi per Stato e contribuenti
UBS è ben posizionata e gestita, ha dichiarato la «ministra» delle finanze. «Ma dobbiamo prepararci a ciò che potrebbe accadere tra dieci o vent'anni e avere gli strumenti necessari per intervenire in caso di crisi e limitare i danni al nostro paese».
Keller-Sutter ha sottolineato che se si presume che liquidità venga fornita dallo Stato in caso di crisi, allora si deve parlare di una garanzia statale implicita: se una banca dovesse essere ristrutturata o addirittura liquidata, ci sarebbero «naturalmente rischi per lo Stato o per i contribuenti».
Ermotti smentisce la garanzia statale
Il direttore generale di UBS Sergio Ermotti ha già respinto l'argomentazione secondo cui UBS disporrebbe di una garanzia statale implicita durante l'Assemblea generale della banca di mercoledì scorso, affermando che ciò è «di fatto scorretto».
Ha fatto riferimento al capitale di assorbimento delle perdite, pari a circa 200 miliardi di dollari (182,6 miliardi di franchi al cambio attuale), detenuto da UBS. «I rischi di UBS sono sostenuti dagli azionisti e dai detentori di strumenti AT1 e di obbligazioni TLAC, non dai contribuenti», ha affermato.