Ecco di quantoKOF e SECO prevedono una crescita del Pil nel 2024, ma inferiore alle attese
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17.6.2024 - 10:09
Il prodotto interno lordo (Pil) elvetico, al netto degli eventi sportivi, dovrebbe progredire dell'1,2% quest'anno.
Keystone-SDA, ns
17.06.2024, 10:09
17.06.2024, 11:53
SDA
Sia il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF) sia la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) formulano oggi questa previsione.
Secondo le stime del KOF, l'economia svizzera avrà il vento in poppa a partire dal secondo semestre, in particolare per effetto della ripresa delle esportazioni.
Le previsioni di giugno della SECO sono solo marginalmente più positive di quelle di marzo per l'immediato futuro. Tre mesi or sono gli esperti dell'amministrazione federale avevano previsto un'espansione dell'1,1% per l'anno in corso, sempre escludendo gli eventi sportivi.
KOF: export verso paesi confinanti crescerà
Secondo il KOF, che ha pubblicato il suo barometro congiunturale, la situazione dei mercati tedesco, francese e italiano sta migliorando e l'economia svizzera dovrebbe ora trarne vantaggio con un potenziamento delle esportazioni di beni e servizi (esclusi gli oggetti di valore) del 2,9% quest'anno e del 2,7% nel 2025.
Il valore aggiunto dell'industria manifatturiera dovrebbe tornare a crescere dopo una serie di trimestri deboli.
Includendo gli eventi sportivi, il Pil quest'anno dovrebbe segnare un +1,6%, scrive il KOF, e nel 2025 un +1,4%. Al netto dello sport, l'anno prossimo l'espansione economica dovrebbe raggiungere l'1,8%.
Inflazione più contenuta
Per il 2024, l'inflazione sarà inferiore alle previsioni precedenti, poiché in aprile e maggio l'indice dei prezzi al consumo è stato più contenuto rispetto alle attese. Il KOF ha quindi rivisto al ribasso di 0,3 punti percentuali la stima, portandola all'1,3%. Anche la previsione di inflazione per il 2025 è stata leggermente abbassata, all'1%.
Questo sviluppo suggerisce che vi sarà un aumento dei salari in termini reali, che dovrebbe compensare la perdita degli ultimi due anni.
La previsione pubblicata oggi dall'Ufficio federale di statistica a questo proposito è assai diversa. A fronte di una crescita delle paghe nominali dello 0,6%, i funzionari di Neuchâtel fanno riferimento a un'inflazione dell'1,5% (determinata però sulla base delle stime passate di vari istituti, tra cui la Banca nazionale svizzera). I salari reali farebbero dunque registrare un'ulteriore regressione.
Per le rendite medie di AVS, la crescita reale di quest'anno ammonta allo 0,7%, scrive poi il KOF. Per l'anno prossimo, gli specialisti zurighesi prevedono una crescita dei salari reali dello 0,9%.
SECO: crescita decisamente inferiore alla media
Secondo un comunicato della SECO, la crescita svizzera nell'anno in corso è «decisamente inferiore alla media».
Tuttavia, la graduale ripresa dell'economia globale fornirà slancio a quella elvetica. Gli esperti della Confederazione ipotizzano che nel 2025 l'economia globale, e in particolare quella europea, si riprenderà dalla fase di debolezza degli ultimi due anni.
Di conseguenza, anche le esportazioni e gli investimenti svizzeri dovrebbero riprendere slancio. Per il 2025 la SECO prevede una progressione del Pil dell'1,7%, al netto degli eventi sportivi (stima immutata rispetto a quella precedente).
La piazza svizzera dovrebbe approfittare anche dell'andamento dell'inflazione, che dovrebbe essere leggermente inferiore rispetto alle ultime previsioni. Gli economisti federali prevedono ora un rincaro dell'1,4% nel 2024 e dell'1,1% nel 2025.
Stima della disoccupazione in crescita
La crescita inferiore alla media degli ultimi tempi sta lasciando il segno – modesto – sul mercato del lavoro. La previsione per il tasso di disoccupazione nel 2024 è ora del 2,4% invece del 2,3% e del 2,6% invece del 2,5% per il 2025.
I rischi economici sono descritti come equilibrati. Tra gli aspetti negativi vi sono in particolare le questioni geopolitiche. D'altro canto, è possibile che la crescita si normalizzi più rapidamente di quanto attualmente previsto. Secondo la SECO, ciò potrebbe accadere se l'inflazione internazionale diminuisse più rapidamente del previsto.