Logistica Kühne+Nagel fa fronte al coronavirus

ATS

21.7.2020 - 16:04

Il logo di Kühne+Nagel è noto in tutto il mondo.
Il logo di Kühne+Nagel è noto in tutto il mondo.
Source: KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI

La pandemia di coronavirus ha duramente colpito il settore della logistica, ma Kühne+Nagel – uno dei colossi mondiali del ramo, in particolare nel settore navale – ne sta uscendo molto meglio di quanto temuto.

Nel primo semestre il fatturato si è attestato a 9,8 miliardi di franchi, l'8% in meno dello stesso periodo del 2019, ha indicato oggi la società con sede a Schindellegi (SZ). Il risultato operativo Ebit è sceso del 18% a 419 milioni, mentre l'utile netto non ha superato i 308 milioni (-19%).

Ricavi e redditività sono quindi in calo, ma meno di quanto si aspettassero gli analisti. La stessa azienda parla di un risultato operativo soddisfacente, tenuto conto del Covid-19 e delle misure di confinamento globali. I risparmi sui costi a livello di gruppo hanno avuto un effetto positivo e l'impresa ha persino guadagnato quote di mercato.

Vista la situazione Kühne+Nagel ha deciso di procedere al versamento del dividendo previsto di 4 franchi per azione, che era stato sospeso in aprile considerate le fosche prospettive. Per quanto riguarda il futuro l'impresa rimane come al solito sul vago e fa solo sapere che seguirà con attenzione l'evoluzione della crisi epidemica. L'incertezza è ancora troppo elevata per avanzare stime più precise, affermano i vertici.

In borsa il titolo della società è dapprima partito bene, salendo di circa il 3%. Poi il corso ha virato in negativo e nel pomeriggio l'azione è arrivata a perdere oltre il 2%. Dall'inizio dell'anno la performance è sostanzialmente stabile.

Società con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante della logistica, numero uno al mondo nel trasporto navale globale. Ha oltre 80'000 dipendenti distribuiti in 1400 località di 100 paesi, che servono 400'000 clienti. Il gruppo si è dato anche obiettivi ambientali: entro il 2030 vuole rendere tutte le spedizioni neutrali sotto forma di emissioni di CO2.

Tornare alla home page