PetrolioL'Angola lascia l'Opec contro i tagli alla produzione
SDA
22.12.2023 - 16:56
L'Angola esce dall'Opec, l'organizzazione dei produttori di petrolio, a seguito della disputa sulle quote di produzione. L'annuncio segue la decisione il mese scorso dei 13 membri dell'organizzazione e le 10 nazioni Opec+ di ridurre la produzione di greggio nel 2024.
Keystone-SDA
22.12.2023, 16:56
22.12.2023, 16:57
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L'Angola produce attualmente circa 1,1 milioni di barili al giorno, del totale di 28 milioni di barili prodotti dai paesi dell'organizzazione. La decisione dell'Angola presa durante la riunione ha sorpreso gli altri membri. «Riteniamo che in questo momento l'Angola non ha nulla da guadagnare restando nel Opec», ha detto il ministro delle Risorse minerarie e del Petrolio Diamantino Azevedo. «Se fossimo rimasti nell'Opec l'Angola sarebbe stata costretta a tagliare la produzione, e questo va contro la nostra politica di rispetto dei contratti». ha aggiunto Azevedo.
Il ministro ha fatto capire che è stata una decisione non facile. Angola e Nigeria sono i due maggiori esportatori di petrolio dell'Africa sub-sahariana e per entrambi i paesi, tagliare la produzione contrasta la necessità di aumentare gli incassi di valuta estera. L'Angola possiede vaste riserve minerarie e petrolifere e ha una economia in crescita ma il petrolio e il gas rappresentano circa il 90% delle esportazioni totali, creando un'eccessiva dipendenza che il governo sta cercando di ridurre, e il calo dei prezzi globali del carburante hanno colpito duramente l'economia del Paese.
La decisione del paese africano segue appunto quella dell'Opec+, guidata da Arabia Saudita e Russia, per significativi tagli «volontari» per sostenere i prezzi del petrolio. «L'alleanza Opec+ rimane molto vigile ed interessata all'evoluzione dei fondamentali del mercato petrolifero nel breve termine. Se necessario, non esclude la possibilità di estendere le riduzioni volontarie oltre il primo trimestre del 2024», aveva poi aggiunto nei giorni successivi il ministro algerino dell'Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab.
All'uscita dell'Angola si contrappone l'annunciata entrata del Brasile nel 2024 mentre nella riunione della Cop28 chiusa pochi giorni fa a Dubai c'era stata la polemica tra il rappresentante dell'Opec e le associazioni ambientaliste che accusavano i produttori di greggio di voler respingere qualsiasi testo o formula nell'accordo che prendesse di mira i combustibili fossili.